ZARA: un marchio famoso

Permettetemi di iniziare questo mio giornalistico 2012 parlandovi di Zara. No, non alludo alla storia del mio cognome, bensì al marchio di una linea d’abbigliamento che ha preso piede in tutto il mondo.

Zara è il diminutivo di Zaragoza, per gli italiani Saragoza, la stupenda città spagnola capoluogo dell’Aragona, fondata nel 25 a.C. da Cesare Augusto. Questi le diede l’autocelebrativo nome di Caesaragusta che la popolazione locale, nel corso degli anni, ha poi storpiato in Sesaragossa, da cui l’attuale nome.



Zara, o meglio Sara, come pronunciano gli iberici, vanta una catena di oltre 2.000 punti-vendita sparsi per tutto il globo; in Italia ce ne sono all’incirca una novantina, a Roma in particolare 3.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Devo dire che fa un certo effetto vedere il proprio cognome esposto in bella mostra nelle eleganti vetrine dei negozi di questo geniale stilista di moda. Spesso, sentendo il mio cognome, la gente mi chiede. “…Ma chi, quello della moda?”… “ Magari!” rispondo sorridendo. Il suo creatore, al secolo Amancio Ortega Gaona, nel giro di trent’anni è entrato nei top-ten dell’abbigliamento mondiale con crescente successo e fatturati da capogiro. Un innovatore geniale e tutto sommato umile, che non ha mai speso il becco di una pesetas nella pubblicità, ma che ha investito esclusivamente sulla sobria eleganza dei suoi capi d’abbigliamento. Lui li rinnova costantemente, nel giro di due o tre settimane al massimo, presentando ai propri clienti continue innovazioni, accattivanti, sempre alla moda nello stile e nella scelta dei tessuti, per di più a prezzi contenuti, abbordabili e per tutte le tasche. Con i suoi 200 disegnatori-stilisti riesce a fornire i propri negozi, rigorosamente di proprietà, a getto continuo. Questo il segreto del suo successo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il nome Zara è associato a molteplici evenienze: al capoluogo della Dalmazia, splendida città della Serenissima di palese gusto veneziano; al medievale gioco d’azzardo fatto con 3 dadi, ben citato da Dante nel “Purgatorio” della sua Divina Commedia e dal compositore Ponchielli nell’opera “ la Gioconda”; al grande contenitore fittile per olii e vini; a un famoso distillato d’anice: il maraschino; a un amaro digestivo; a una marca di pasta asciutta; a un’antica e nobile famiglia veneta cui sono orgoglioso di appartenere…

…Però sono sicuro che in tutto il mondo “ZARA”… significa moda.

 

Adriano Zara

 

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