Negli ultimi tempi però assistiamo a un fenomeno strano, ossia al proliferare di dibattiti politici. Basta aprire la televisione per assistere a scontri politici anche in diretta dove ognuno parla sopra all’altro. I programmi di intrattenimento si sono trasformati, sono stati soppressi a vantaggio dei dibattiti politici. Pensiamo a trasmissioni come la Gabbia, Di martedì, Servizio pubblico. Subito dopo i telegiornali cominciano i dibattiti. Un vero bagno di attualità, di politica. I discorsi affrontati sono importanti, fondamentali ma per la serenità interiore, per il proprio equilibrio sono una minaccia. Dopo una giornata trascorsa in una banca, a lavorare magari in una rivista, si sente la necessità di evadere, ma certe trasmissioni per forza di cose non aiutano. Sono dibattiti molesti dove i protagonisti si accapigliano e tirano l’acqua al proprio mulino.
La televisione non è più così un punto di riferimento, ma causa anche di depressione. Ci si deprime ascoltando solo scontri verbali fra i politici di turno. La gente pazientemente ascolta stanca però di inutili polemiche e chiacchiere. Allora l’unica soluzione rimane quella di leggere le pagine di un buon libro magari coricati nel letto o sul divano. La lettura contagia, stimola, ci consente di conoscere altre realtà, mondi diversi e sconosciuti, mentre le trasmissioni ci presentano realtà politiche fin troppo conosciute.
Ester Eroli