Indiscriminate colonizzazioni

Indiscriminate colonizzazioniNon c’è luogo al mondo dove non siano giunti i turisti. I turisti, specie quelli facoltosi, si sono spinti ovunque, sono arrivati nei ghiacci dell’Antartide, nella sconfinata savana, nel luogo dove i vulcani ribollono in silenzio. In ogni luogo, anche il più sperduto e solitario, è possibile vedere spuntare una persona con gli abiti del turista. Sulle alte montagne, nei rifugi, sulle rocce è possibile vedere il classico individuo con zaino, cappello, scarpe comode. Visitando le chiese delle città d’arte siamo stati travolti da gruppi di turisti scalmanati. Il turismo ha toccato tutte le mete, in gran fretta a raggiunto tutti i continenti. La massa dei turisti è una forza costante e impetuosa che per l’esattezza ha risollevato il pil di molte nazioni salvandole dalla bancarotta. Turisti dall’aria pensosa si sono visti gironzolare anche nei luoghi teatro di assassini e misfatti in cerca di segreti. Negli ultimi tempi i programmi delle agenzie puntano su zone desertiche e impervie dell’Africa, su paesi africani oscuri dove la gente muore di fame. Ci sono circoli che organizzano vere e proprie escursioni in queste terre dove la gente vive in povertà. Vengono proposti elenchi di posti esclusivi e particolari. Agli occhi del turista tuttavia difficilmente compare la miseria. I turisti vengono accolti in strutture ricettive, in veri complessi turistici paradisiaci con tanto di piscine dove prendere il sole. Il turista si trova davanti una serie di lussuosi complessi alberghieri immersi nel verde, coperti di rampicanti dove la gente molto abbronzata si rilassa sulle sdraio di ottima fattura. All’interno trovano stanze con idromassaggio, con sale di proiezione. Il personale degli alberghi è veramente gentile e raramente si tratta di gente locale. Nemmeno viene presa al lavoro la gente del posto, che rimane ai margini, nell’ombra . Il personale è costituito da gente di altra nazionalità. Gli abitanti vivono solo n funzione della terra e sono intimoriti dalla presenza sul territorio di gente estranea . Spesso questi complessi riproducono un vero villaggio, con tanto di piazza principale. Certe costruzioni di lusso contrastano con l’ambiente circostante, sono fuori posto. I turisti non se ne accorgono, partono con la speranza di divertirsi e nella maggior parte dei casi ci riescono. A loro non interessa altro che il divertimento. Anzi chi ha fatto una vacanza in quei luoghi vuole ripeterla. Solo qualche audace turista che esce dal recinto inspiegabilmente si scontra con gli occhi torvi di gente locale, intravede quel fenomeno chiamato miseria e abbandono. Solo lui scorge lo sguardo penetrante e interrogativo degli abitanti del luogo, gente magra per fame, senza prospettive. Molti scoprono all’improvviso facendo una passeggiata la realtà delle cose, ma continuano ad adorare la natura, la vacanza come niente fosse. Il divertimento viene prima di tutto. Bisognerebbe tenere a mente che certi luoghi non sono adatti per sfoggiare gioielli e abbronzatura. Inoltre bisognerebbe reclutare gente locale per il lavoro nei complessi turistici. In fondo la terra appartiene a chi la coltiva. Il turismo stesso si è rivelato per certi fermi una forma di colonizzazione.

 

Ester Eroli

 

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