Pericolose relazioni

Pericolose relazioniSpesso siamo troppo sicuri delle nostre qualità morali tanto da attribuirle anche agli altri. Crediamo sempre che gli altri siano come noi, onesti e di animo nobile. Di alcune persone ci siamo fidati perché ci ispiravano decisamente. Abbiamo guardato con aria critica le persone sofisticate, che in fondo, magari erano migliori degli altri. Naturalmente ci siamo avvicinati alle persone affini a noi, rinunciando ad altri soggetti. Abbiamo accettato le persone che si sono imposte nella nostra vita, che ci hanno incalzato  per entrare nel nostro mondo. Le abbiamo accolte, ci siamo confidati con loro. Non abbiamo mai pensato, durante la relazione, di fare un passo indietro. Ci siamo cullati nella relazione, adeguati a ritmi dell’altro, ci siamo lasciati convincere su molte questioni. Abbiamo scoperto di essere apparentemente in sintonia con molti soggetti, compatibili con il loro stile di vita. Molte relazioni hanno rappresentato per noi l’amicizia, nonostante i difetti da ambo le parti. Ci siamo fatti ingannare dalla compostezza dell’altro, dalle sue dolci parole, dalla naturalezza di certi sguardi. Ci siamo rilassati fino a dare carta bianca a certe persone. Ci siamo sentiti assolutamente liberi e compresi. Abbiamo accettato personalità stravaganti nel nome dell’amicizia. Abbiamo accettato anche persone di una mentalità diversa dalla nostra. Poi a un certo punto siamo tornati al punto di partenza, sconfitti, con l’amaro in bocca, con un nodo alla gola. Ci siamo resi conto che molti del nostro mondo, sia quelli più intimi che gli altri, in certi momenti ci hanno fatto più moine, più complimenti solo per raggiungere un certo scopo anche economico. Solo il denaro sembrava lo stimolo giusto per un’amicizia. Abbiamo scoperto che la figlia della nostra amica ci faceva tante gentilezze solo perché ci voleva vendere una enciclopedia, il vicino di casa ci sorrideva sempre solo perché voleva lasciarci il suo cane per un pomeriggio, che l’amica ci invitava a cena con tanto ardore solo perché voleva farci conoscere un suo parente, che l’amico ci telefonava in ogni momento solo perché voleva un consiglio. Ci cercavano solo per vendere, per difendere, per approfittarsi, per avere un favore. Con il tempo siamo divenuti guardinghi, meno disposti a cadere nella trappola. Come qualcuno osa farci tanta parte ci allontaniamo sfuggenti. I complimenti falsi non servono. Abbiamo così smascherato il gioco di molti, dei più. Nessuno sembra capace di un’amicizia disinteressata.

 

Ester Eroli

 

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