Ignoranza

Negli ultimi tempi ci rendiamo conto che siamo cambiati notevolmente. La società con le sue regole ci snerva, distrugge le nostre certezze. Non serve lamentarsi, allontanarsi, provare a riflettere. Rapidamente ci rendiamo conto che siamo piombati nella ignoranza che ci spaventa ci intimidisce. Le persone troppo buone, beneducate sono rarissime, e sono considerate un po’ stupide per una forma forse di invidia maligna verso la luce del bene.

La realtà nuda e cruda ci toglie ogni illusione, ci trascina verso un mondo fatto di mostri, carogne  di cui è difficile liberarsi. il lugubre comandamento sembra quello di infierire, di violentare, di distruggere. Tutta una serie di comportamenti arditi ci scorre sotto gli occhi. Ci sono quelli che conosciamo che non ci salutano,  alcuni ci ignorano di proposito. Ci sono parenti che ci tormentano con il loro antagonismo sfrenato. Ci sono i colleghi che lo fanno apposta a offenderci. Ci sono gli sconosciuti a cui chiediamo una informazione che fanno uno sforzo a risponderci. Alcuni ci guardano annoiati, scontrosi, mai contenti di noi. Ci sono i vecchi compagni di classe che fanno fatica a scambiare parole con noi. Non possiamo mai rilassarci perché l’ignoranza è sempre in agguato come una pantera affamata.


Ci sono quelli che si alzano tardi per scendere a una fermata del bus e poi travolgono tutti quelli che incontrano dando spintoni e cazzotti in testa come se in fondo avessero ragione loro. Ci sono poi quelli che si mettono sulle porte dei tram perché non hanno il biglietto e non fanno passare nessuno. Ci sono i ragazzini che colpiscono con  le fionde gli uccelli, lanciano i sassi pesanti dai cavalcavia. Si gioca ogni giorno con la morte, possibilmente quella degli altri che si procura per distrazione, rabbia, violenza, irritazione. Sulle autostrade si lanciano minacce di morte a chi va più piano. L’ignoranza regna sovrana anche nelle scuole dove si rompono banchi, cattedre. Ci sono persone laureate colte che hanno generato figli ignoranti, cattivi. Non si usa più dire scusa, prego, grazie.

Se si continua di questo passo saremo travolti e dovremo noi scusarci o saremo malmenati per qualche piccola mancanza.

Forse di questi tempi è meglio non sapere niente, vivere alla giornata stando attento a dove si mettono gli occhi e i piedi.

 

Ester Eroli

 

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