Un tempo nuovo

Apparentemente tutto scorre nella normalità ma ogni tanto ci rendiamo conto, aprendo gli occhi, che siamo di fronte a un tempo nuovo. Un tempo in cui le nostre buone azioni vengono derise, il nostro modo di vestire elegante è oggetto di scherno, la nostra educazione sottovalutata, non considerata. Ci capita di incontrare persone, giovani donne, adolescenti che ci guardano sornioni e sembrano sorridere di noi in modo ironico. Il nostro studio, il nostro rispetto, la nostra cultura, stile di vita, vengono falciati via con un colpo secco di scure. Una occhiata velenosa ci allontana per un attimo dal nostro mondo, dalle certezze di una vita di sacrifici, di lotte, di lavoro. Abbiamo lavorato su noi stessi, conquistato terreno giorno per giorno per finire derisi da un gruppo di giovani smaniosi di farsi notare. Non è certo quello che ci aspettavamo. Tutto intorno pullula un esercito di giovanissimi trasgressivi, audaci, amanti della ribellione. Squallidi fatti di cronaca sono il termometro di questa realtà sociale. Un ragazzo che uccide i genitori e dopo si reca in discoteca come niente fosse viene amato dalle ragazzine che inviano in carcere appassionate lettere d’amore. La ragazza che uccide per gelosia l’amica riceve proposte di matrimonio. Sembra un mondo che viene visto con un cannocchiale rovesciato. Un mondo capovolto, visto al contrario, dove la bilancia pende da una sola parte: quella del male. Il male viene osannato. La trasgressione è l’unica legge che viene rispettata fino in fondo. Non esiste sdegno, pietà e soprattutto rispetto. Il ragazzo che spara all’impazzata da una finestra di una facoltà universitaria uccidendo una studentessa, alla fine si sposa, dopo aver ricevuto lettere di ammiratrici, ottiene di insegnare nello stesso liceo un tempo frequentato dalla sua vittima. I parenti delle mille vittime della violenza ogni giorno ricevono per consolazione schiaffi in faccia che suonano come una crudele beffa. Sopra il danno, quello di non avere più un familiare, la beffa. Come se al funerale del proprio caro estinto si fossero presentati attori mascherati per realizzare una festa in maschera. Il ghigno beffardo dei giudici ,che non giudicano, rimane impresso nella mente dei danneggiati e compare negli incubi notturni. Blandi tribunali non condannano come dovrebbero chi si è macchiato di reati infami, realizzati per futili motivi. Ci sono studentesse uccise per stupro, dall’ex fidanzato maniaco, da amiche, compagne di stanza che hanno pensato bene di avvelenare la loro amica-nemica solo per gelosia. La cronaca di riporta a un mondo barbaro privo di valori e sentimenti a cui ci si abitua con difficoltà. Ribellarsi qualche volta equivale a ricevere minacce e ritorsioni. L’indifferenza sembra la risposta più sensata a tanto scempio. Ci costruiamo una corazza di ferro con la visiera per non guardare oltre il nostro giardino dove da qualche tempo però non fioriscono più rose. Alcuni si domandano ingenui il perché. Insegnare non significa solo impartire nozioni, significa trasmettere valori e educazione. Se non si educa al rispetto non c’è futuro.

 

Ester Eroli

 

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