Borgo di Tuscania

Su una roccia tufacea vicino al fiume Marta sorge il borgo di Tuscania. Le sue origini sono mitologiche, si dice che a fondarla fu il figlio di Enea   Ascanio in persona. Tracce degli insediamenti umani risalgono al paleolitico. il borgo ricco di palazzi storici, mura, porte, vanta molte chiese romaniche. Il duomo dedicato a san Giacomo è vasto e ricco di opere. Tuscania oltre ad essere famosa per le sue aree naturali, i giardini, i parchi, è nota per i suoi innumerevoli siti archeologici, necropoli ricche di tombe etrusche rupestri . Il museo archeologico vanta dei pezzi rari anche in ceramica e terracotta artigianale. Oltre la rocca si può ammirare la abazia di san Giusto.

Ogni anno a fine giugno si svolge la festa della lavanda, una vera celebrazione di questa pianta odorosa e profumata. La pro loco e le agenzie turistiche organizzano passeggiate nei campi di lavanda e visite guidate a tema e nel centro storico, specie al tramonto quando la colorazione è più suggestiva. Di questa festa si sono avute varie edizioni spesso diverse fra loro come organizzazione. Di solito ci sono stand che illustrano la raccolta, la lavorazione e l’impiego della lavanda, dal gerundio latino del verbo lavare, stand gastronomici, stand con prodotti alla lavanda come balsami, saponette ecc. delle prenotazioni obbligatorie si occupa l’ufficio del turismo.

Le prime coltivazioni di lavanda risalgono a secoli passati. Si svilupparono intorno al casino di caccia del cardinale Ercole Consalvi, segretario di stato pontificio. Nel podere del cardinale c’erano anche ulivi e viti.

Sono poi nate delle aziende agricole, con a capo soprattutto donne, che si occupano della coltivazione della lavanda che insieme all’olio di oliva serve per creare prodotti cosmetici venduti sul mercato in larga scala.

La lavanda è usata nel campo cosmetico e per l’aromaterapia. E’ usata anche per produrre profumi, saponi, saponette.

Secondo una leggenda Venere la usava per attirare gli uomini e quindi viene regalata alle spose nel corredo insieme alle spighe di grano in segno di prosperità.

Secondo la tradizione popolare la si deve usare per opere di magia bianca in quanto combatte la malvagità. Si dice che avesse un potere neutralizzante nei confronti del veleno dei serpenti.

 

Ester Eroli

 

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