Chiese

Negli ultimi tempi molte sono le persone che frequentano gruppi evangelici, focolarini, gruppi del vangelo, gruppi di neocatecumenali. Sono convinti di poter in questo modo accrescere la propria fede. Molti in verità si avvicinano  a questi gruppi per reclutare amici, per fare conoscenze nuove, per incontrare l’anima gemella, per poter trovare un piccolo lavoro. Molti partecipano agli incontri di preghiera svogliati, attenti egoisticamente solo ai propri interessi personali. Molti se non ottengono quello che speravano sono capaci di diradare gli incontri e poi sparire. Alla resa dei conti prevalgono sempre gli interessi personali anche se molti si vantano di essere buoni cristiani. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine e le persone false si scoprono e non fanno certo una bella figura.

I cattolici alcune volte all’occorrenza si mostrano intriganti  e pettegoli, persino cattivi e hanno comportamenti irritanti.

Alcuni addirittura si considerano superiori solo perché vanno alla messa, praticano in un gruppo, fanno dire le messe ai defunti. Il guaio è che la fede non è fatta di gesti esteriori, di canti belli, musica raffinata, di musica di organo, di strette di mano simboliche in segno di pace, di candele accese e lumini.

La fede è una questione interiore, la si sente in fondo al cuore solo se esiste.

Molti gruppi che si riuniscono sono focolai di chiacchere insulse, di insidie da dove sempre impossibile uscire. Molti con coraggio si sono allontanati nauseati. Molti che si reputano cristiani e che sono inseriti nei gruppi spesso non salutano nemmeno i confratelli. Abbassano gli occhi e se ne vanno.

In certi casi pregare da soli è molto meglio, si raggiunge una maggiore intimità con dio, senza bisogno di intermediari. Si ascolta meglio il proprio cuore.

 

Ester Eroli

 

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