COLLE VAL D’ELSA

Colle val d’Elsa in provincia di Siena è famosa per aver dato i natali a un illustre personaggio quale Arnolfo di Cambio scultore e architetto, a lui è stata dedicata la piazza principale.   Nel cinquecento fu un notevole centro vescovile oltre che sede strategica di molte cartiere. Nella cattedrale in un tabernacolo si trova conservato uno dei chiodi della crocifissione di Cristo.

Ogni anno nelle prime tre settimane di settembre si svolge la mostra del cristallo denominata cristallo fra le mura. E’ interessato tutto il centro storico con esposizioni di oggetti pregiati con lavorazione orafa e cristallo, con proiezioni a tema, con dimostrazioni pratiche di lavorazioni del cristallo. Ci sono poi degustazioni di vini locali e non in calici di cristallo alcuni appositamente realizzati per l’evento, visite guidate e itinerari d’arte, mostre, percorsi a tema, escursioni e apertura dei musei.

Il museo più bello del luogo è quello del cristallo con sede in via dei Fossi 8 ora trasferito nel centro storico in via del castello 33, per lavori di ristrutturazione. Il museo è stato allestito nel 2001 ed è il solo in Italia. E’ stato fatto dagli architetti Taddei e Santini sulle ceneri  e sulla ciminiera della vecchia vetreria Boschi. Le prime vetrerie sorsero nel paese nel trecento e si svilupparono nel medioevo come mostrano alcuni reperti del periodo del museo. Nel 1820 sorse la prima fabbrica di vetro e cristallo accanto alla chiesa di sant’Agostino diretta da un francese Matthias che produceva oggetti di pregio. Negli anni trenta si diede importanza agli accessori, ai decori vegetali, a tecniche di chiaroscuro.

Il museo si articola in due piani. Al primo livello troviamo macchinari, attrezzi, presse in ghisa, forni di fusione e cottura, stampe, con storia della produzione locale vetraia che subì una svolta con la introduzione del cristallo a piombo nel 1963 che garantì purezza, alta qualità, sonorità, brillantezza, trasparenza, lucentezza . La realtà produttiva si arricchì di tecnica di intaglio e molatura. Si arrivò a produrre il 95% del cristallo italiano.

Nel secondo livello ci sono 150 pezzi tratti per lo più d collezioni private, pezzi firmati e realizzati in collaborazione con altre ditte. Ci sono oggetti in vetro soffiato e pressato, colorato, in cristallo inciso con la ruota di rame o intagliato. Un tempo le decorazioni potevano essere pure personalizzate e riguardavano pure la produzione di ottica. Troviamo pure pezzi moderni. Viene descritta la produzione nei suoi vari stadi co video dimostrativi e il processo di solidificazione. Al secondo piano vengono indicate anche le principali figure professionali con video, documenti di antichi maestri vetrai, strumenti, lettere, testimonianze.

Colpisce nella zona di ingresso, con pavimento di travertino, il soffitto fatto di bicchieri di cristallo appesi che riflettono la luce.

Nel 2023 il museo è stato risistemato e rinnovato con una sezione dedicata al design moderno, innovativo che rispetta l’ambiente e le esigenze di mercato. E’ stata introdotta una miscela senza piombo veramente all’avanguardia in questo campo.

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