Imagine, John Lennon. Un sogno sottovalutato

Ecco una canzone tanto famosa quanto, decisamente, sottovalutata dalla maggior parte del pubblico mondiale. Una canzone che chiunque conosce. L’abbiamo sentita da piccoli; la sentiamo ora; continueremo a sentirla. Alla radio, in uno spot televisivo, a qualche manifestazione.
Imagine è una delle canzoni più importanti e tributate a livello mondiale.
Eppure, nonostante tutti l’abbiamo sentita, pochi l’hanno ascoltata davvero.
La conosciamo come l’inno pacifista per antonomasia, predicante l’amore fraterno e la pace nel mondo. E ci limitiamo a questa semplice e superficiale analisi. In realtà, prestando un minimo di attenzione in più, ci possiamo accorgere di come questa”pace” non sia altro che una piccola postilla all’interno di un messaggio certamente più ampio e complesso. John Lennon affronta argomenti a lui cari, in quel periodo della sua vita, che sarebbe riduttivo riassumere nell’unico concetto di pace.
Sono tre le colonne portanti della canzone:
– Immagina non ci sia un aldilà;
– Immagina non non ci siano le nazioni;
– Immagina non esista la proprietà privata.
Tre questioni estremamente delicate, ma che rispecchiano le idee radicali del Lennon “americano”, a partire dagli anni ’70. Non è un caso che l’FBI lo tenesse sotto controllo, ritenendolo dannoso a causa delle sue idee, della sua popolarità e dell’incredibile talento nell’influenzare i giovani. Lennon aveva, in effetti, contatti con gente considerata estremamente pericolosa dal governo Nixon, come Abbie Hoffman e Jerry Rubin, attivisti politici radicali, e Bobby Seale, uno dei fondatori delle “Pantere Nere”.
Insomma, il messaggio di Lennon, per poter passare al grande pubblico, aveva bisogno di essere trasmesso cercando di assumere una connotazione più, diciamo, innocente.
In varie interviste di allora, John Lennon affermava di come “Imagine” trattasse argomenti già affrontati in passato, in canzoni come “God”, “Working Class Hero”, e “Mother”. Canzoni che però non ebbero mai molto successo, perchè troppo amare e vere per la gente. Per “Imagine” fu diverso. Esso era un brano, parole proprie di Lennon, “coperto di zucchero”. Insomma, fu come quando si dà una medicina amara ad un bambino, cospargendo di miele l’orlo del cucchiano, per rendere il sapore più sopportabile.
Per quanto riguarda la religione, già in passato il cantautore ebbe un grave problema, a causa dell’intervista del 4 Marzo 1966 per l’”Evening Standard” di Londra, dove affermava che i Beatles fossero ormai più popolari di Gesù. Per questa frase le radio, in America, bandirono la musica della Band, e invitarono la gente a recarsi in alcuni punti delle grandi città dove si organizzavano falò pubblici in cui bruciare qualsiasi oggetto avesse a che fare con i Beatles. John Lennon ricevette persino alcune minacce di morte. Con “Imagine”, recante un messaggio per certi versi ancora più estremo, ipotizzando la totale assenza di un paradiso, non sorse alcuno di questi problemi.
La canzone, poi, prospettava un mondo privo di nazioni, viste come la causa fondamentale e primaria dell’esistenza dell’odio tra popoli e culture diverse. Siamo tutti un unico popolo. Perchè il mondo dovrebbe presentare confini e limitazioni, in grado solo di generare incomprensioni e guerre? Perchè l’uomo si arroga il diritto a possedere ciò che la Natura crea libero?
Proprio per le sue affermazioni, interpretabili come filo-comuniste, nonostante lui non si fosse mai definito un comunista, Nixon lo marchiò come nemico degli USA, prima inviandogli un ordine di espulsione dagli Stati Uniti, poi intraprendendo una lunga battaglia legale, che però vide Lennon vincere e ottenere la Green Card, nel 1976, nel giorno del suo compleanno e nel giorno in cui nacque pure il suo secondo figlio, il primo con la moglie Yoko Ono, Sean.
I temi, dunque, sono profondi e molteplici, e la pace è solo una diretta conseguenza del saper affrontare, in una maniera dettata dal buon senso, queste tre questioni.
Certo, potremmo dire che questo John Lennon era un sognatore, ma di certo non era l’unico.
Lui sperava, questi sognatori sperano, che la gente si possa un giorno unire a loro; cosicché il mondo possa vivere unito.

 

Pietro Gambino

 

Una risposta a “Imagine, John Lennon. Un sogno sottovalutato”

  1. Libro: Beatles più famosi di Gesù
    „Libro: Beatles più famosi di Gesù

    Libro: “I BEATLES sono piu´famosi di Gesu´”

    Nel quasi lontano marzo 1966 il Beatle JOHN LENNON durante una intervista fece questa dichiarazione.
    In America, nel giugno successivo la frase venne interpretata come una blasfemia e i Beatles vennero accusati di malvagita´ ed altro.
    La frase fu fraintesa, John Lennon voleva solo dire che per molti giovani gli stessi Beatles erano piu´ famosi di Gesu´.
    Ma la malignita´ prevalse.
    John Lennon, che leggeva molto e si interessava da anni di religione venne purtroppo additato quasi come un novello anticristo.
    Ma non meritava questo: era sincero, e la religiosita´ lo interesso´ sempre, anche se non praticante.
    Le sua campagne a favore della pace e dell´armonia tra le genti lo dimostrano.
    Esce ora, settembre 2013, il libro scritto dal musicista ALEX SCHIAVI (115 pagine) che racconta l´episodio, la Beatlemania e tutte le conseguenze dello scandalo di allora.
    Il libro , che gia´ promette di incontrare successo ma anche polemiche (fuori tempo massimo pensiamo) e´ un pezzo da collezione.
    Il libro viene stampato in solo 99 copie numerate ed autografate dall´Autore.
    Disponibile solo tramite l´Autore stesso, quindi non disponibili nelle librerie.
    Si accettano ordini a partire dal 10 settembre 2013.
    Costo del libro (comprese spese postali) Euro 30 (trentaeuro).
    Per ordinare la propria copia, inviare Vaglia postale direttamente a:
    Pietro Aligi Schiavi
    Viale Suzzani, 1 – 20162 Milano
    Telefono 02-66.10.31.31
    Telefono 339-41.58.942 (dalle ore 10 alle ore 21).
    http://www.alexschiavi.com
    http://www.scuoladimusicamilano.eu
    (Le copie 1, 2 e 3 non sono disponibili, disponibili dal numero 4 al numero 99).
    ALL YOU NEED IS LOVE!
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