Tutto questo non era certo facile, ma la conferma è arrivata dal secondo film di questo remake e reboot, Into the darkness, che racconta le avventure di Kirk e compagni prima della serie classica, quando erano giovani e a tratti un po’ scapestrati, rispettando i personaggi e la storyline ufficiale.
In Into the darkness avviene per Kirk e Spock l’incontro con quello che sarà uno dei loro nemici assoluti, Kaan, criminale ibernato senza scrupoli ma capace di creare scrupoli e di far nascere dubbi, svelando il lato oscuro della Federazione. Il tutto avviene in oltre due ore di un film scatenato e senza respiro, ma non solo tutto effetti speciali, godibilissimo anche non in 3D, che si chiude omaggiando i fan di ieri della storica serie creata da Gene Roddenberry e alla quale Abrams ha saputo donare nuova linfa, dopo varie stagioni in tv, film e spin off con nuovi universi collegati.
Nel ruolo di Kaan c’è Benedict Cumberbatch, volto particolarmente amato dagli appassionati di telefilm, visto che è il protagonista di Sherlock. Accanto a lui tornano i membri dell’Enterprise con volti nuovi, dal Kirk del biondo Chris Pine all’ottimo Spock di Zachary Quinto, senza dimenticare la bella e grintosa Uhura di Zoe Saldana, il dottor Mc Coy di un irriconoscibile Karl Urban e lo spassoso Scott di Simon Pegg.
Adesso J. J. Abrams si deve misurare con un mito geek ancora più difficile, quello di Star Wars, visto che dirigerà almeno il prossimo film della serie, non più un prequel ma un seguito della serie originale. Per molti fan Abrams è un modello, la realizzazione di tutti i loro sogni, visto che dopo essere stato un fan e un geek lui stesso oggi lavora in quel settore, facendo sognare tutti gli altri. E lo fa rispettando i fan e i loro sogni, cosa comunque non da poco. Chissà poi se Abrams vorrà ancora raccontarci qualche avventura dell’Enterprise: la cosa non sarebbe poi male, anzi.
Elena Romanello