Dimmi quello che hai e ti dirò chi sei (e chi saranno i tuoi amici)

Dimmi quello che hai e ti dirò chi sei (e chi saranno i tuoi amici)Non sempre riusciamo ad avere ciò che desideriamo, purtroppo. Questo crea in noi rabbia, ansia, frustrazione e fa calare in nodo esponenziale l’autostima. Che si tratti di un oggetto o di un lavoro o dell’amore di una persona, sembra ci sia sempre qualcosa che ci manca. Questo succede, dicono gli esperti, perché siamo abituati a possedere sempre più cose, sempre più oggetti e la mancanza di uno, nonostante la sua importanza per noi, è sempre più sentita. Sembra quasi siamo diventati del tipo possiedo quindi sono oppure possedere più che essere. Valiamo in base a quanto possediamo? Non in senso materiale di certo. Alcune pubblicità ci fanno credere che noi siamo quello che compriamo, che il nostro orologio o la nostra auto ci rappresentino. Ma cosa fanno vedere di noi? Solo due cose: i nostri gusti e i soldi che siamo in grado di spendere. Che poi neanche quest’ultima è proprio un’affermazione vera. Molti, pur di comprarsi il capo firmato o pagare le rate della macchina che non si possono permettere mangiano pane e acqua. Ma che vita è? Sono questi i desideri di noi uomini e donne del secolo? Spero proprio che non sia così. E’ giusto o quantomeno lecito circondarci di oggetti che ci piacciono e di persone che stimiamo o con cui andiamo d’accordo. Una volta, però, che i rapporti di amicizia diventano una gara a chi mostra di più o a chi ha comprato di più, credo proprio che stiamo deviando pericolosamente verso il baratro del sentimento. Una persona non ci vuole bene perché ci fa regali. Un vero amico non è tale perché ci lascia usare la sua macchina nuova, scherziamo. Noi abbiamo un valore personale indipendentemente da quanto possediamo e da quanto siamo abituati a far vedere. Uno non è più generoso di un altro solo perché la domenica in chiesa da cinque euro anziché uno. Se lui se lo può permettere ben venga. Ma non che questo diventi un pretesto per essere ammirato. C’è un continuo bisogno di approvazione da parte degli altri e lo spendere e spandere è uno dei modi per farsi notare. Si perché bene o male basta che ne parlino, dicono le stars. Chi fa vedere quello che ha in modo troppo ostentato suscita di certo reazioni da parte delle altre persone. Alcuni lo ammireranno ma ci sarà di certo anche chi lo schernirà definendolo un vanesio. E perché potrebbe impiegare i soldi, se li ha, in maniera più proficua. Perché il nodo della questione, oltre che l’accettazione sociale, sta proprio li, sui soldi. Sono davvero così importanti? I soldi non fanno la felicità, dice un vecchio proverbio. No, ma di certo ti aiutano a sopportare meglio il dolore, aggiunge sempre mia zia. Sono diventati davvero il centro della nostra vita tanto che molte persone vivono per lavorare e non lavorano per vivere. La situazione poi è tanto più paradossale quando incontro uomini che lavorano tutto il giorno a ritmi incredibili per continuare ad accumulare soldi, quando poi le loro care mogli spendono tutto andando in giro a negozi durante il giorno. Perché loro non lavorano, ci mancherebbe. Oppure quando nei negozi vedo ragazze che arrivano a stento ai mille euro di stipendio che però si comprano vestiti da principesse. Anch’io spendo è vero, e anche tanto secondo mio marito. Però quello che mi posso permettere. È finita li. Non credo sia giusto mandare il conto in rosso per avere oggetti che, se tutto va bene, metterai una volta a stagione perché ne hai almeno altri tre di simili. Credo proprio che dovremmo, tutti, ridefinire le nostre priorità e dare il giusto peso agli oggetti che ci circondano, e cercare di puntare su altri aspetti, non su quello economico.

 

Castellani Giulia

 

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