DIVIDERE

Il mondo moderno spesso stupisce, scuote l’anima come una tempesta. Viviamo spesso in città caotiche, in ambienti nefasti, inquinati. Ognuno vive nella sua privacy, infischiandosene degli altri. Spesso si entra in conflitto con gli altri per futili motivi. Si decide di uccidere pure per un piede pestato, un parcheggio negato. Il rispetto naufraga avvolto nella nebbia. Tutti sono distratti, lontani. Sul lavoro sono tutti scattosi, ansiosi, nervosi. Ci si scorda pure dei legami familiari, si volta le spalle ai parenti. Si è diffidente verso gli sconosciuti. Non si incoraggiano le amicizie che un tempo sorgevano spontanee. Per evitare di imbatterci nel vuoto della nostra esistenza troviamo vari hobby più o meno insipidi. Con certi divertimenti creati ad arte cerchiamo di creare un mondo alternativo di leggerezza. Non vogliamo essere coinvolti, comprometterci ci costa fatica.

Vogliamo essere protagonista assoluti della nostra vita. Cerchiamo conforto al vuoto sui social e nei locali affollati fino all’inverosimile. Gli interessi spesso guidano le nostre più piccole azioni. Evitiamo pensieri tristi e situazioni oscure. Non rispettiamo il silenzio. Siamo scaltri  e furbi ed evitiamo di essere arrendevoli. La società esalta gli arroganti, i furbi, i ricchi e i potenti.

Ci facciamo coinvolgere da amori turpi, accettiamo il disprezzo di genere.

Negli ultimi tempi con estrema leggerezza si nota come gruppi di ragazzi si scambiano le donne,  si dividono le donne anche fra padre e figlio come si sono divise le vesti di Cristo. Una ignominia a cui nessuno sembra fare caso. Nessuno esamina questo aspetto.

Ci sono uomini disposti pure a condividere la propria moglie, a metterla  in ballo nei giochi, a giocarsela con le carte. In questo cogliamo i segni del nostro tempo, un tempo ciò era assurdo. La condivisione delle donne appare naturale come bere un bicchiere di acqua. Molti lasciano che la moglie riceva uomini in casa, tutto senza gelosia, senza sentimento.

Forse il freddo acciaio di certi stabili ha contaminato pure i cuori che sono diventati duri come metallo.

 

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