NOTARE

Ci rendiamo conto che la gente in giro osserva e nota tutto, ascolta, scruta, analizza e anche noi seguiamo questo atteggiamento. Anche noi come la gente registriamo tutto nei particolari. Guardiamo tutto con costanza e attenzione quasi a cercare il pelo nell’uovo. Dalla osservazione traiamo degli insegnamenti anche se la nostra indole non è portata per lo scrutamento accanito.

Una cosa che registriamo e che salta agli occhi e ci stupisce è che tutti sono appassionati di moda, di marchi, di firme. Nessuno adotta un equipaggiamento semplice, funzionale, classico. Anche per andare a scuola si usano magliette firmate, felpe con i marchi, zaini griffati e persino diari. Anche i libri da consultare e i romanzi sono quelli che vanno più di moda. Le boutique del centro, come si può vedere, sono pieni di adolescenti e giovani alle prese con i capi firmati. Si scelgono tute da ginnastica firmate. Si cercano pure firme prestigiose come Prada, Fendy o imitazioni di tali firme. Si scelgono modelli costosi, di moda forse per essere accettati, per evitare le punzecchiate dei coetanei. Molti seguono fedelmente un solo marchio come Valentino, Trussardi, Dolce e Gabbana. Chi veste in modo classico, magari con abiti eccellenti sartoriali fatti su misura è guardato con distacco, con freddezza o addirittura con alterigia.

Nel campo dell’abbigliamento si ingaggiano fra i giovani e non vere   e proprie gare. Ci sono bande giovanili specializzate nella sottrazione di giubbini di marca nei negozi e ai coetanei. Si ruba per lusso, con atteggiamento superficiale e strafottente.

Le famiglie sono in contraddizione, da un lato dicono di non potere arrivare a fine mese e dall0altra acquistano per i figli abiti eleganti e firmati. A Natale c’è la corsa al capo firmato, al cellulare di ultima generazione.

In questo contesto gaudente, dove conta apparire  anche gli stranieri si sono adeguati. Ad alcuni stranieri sembra logico pensare solo alle  firme. Si arrangiano per sopravvivere, vivono di espedienti  e poi comprano maglie, tute, camicie firmate. Esiste una gara pure fra connazionali. Molti stranieri esibiscono cose firmate che neppure gli italiani indossano. Ognuno cerca di coltivare i propri gusti. La predilezione riguarda le firme per scarpe, maglioni, bluse, giubbini, cappotti, cappelli e persino pigiami. Nessuno torna indietro. Si può rinnegare tutto ma non una firma importante. La necessità spinge molti  a fare lavori umili per poi comprarsi oggetti di moda da sfoggiare. L’ideale è avere abiti di Prada, di Luisa Spagnoli. Alcuni marchi sono seguiti da fans sfegatati da ragazzine capricciose.

Ci capita cosi di vedere persone che chiedono l’elemosina con abiti firmati, pellicce che costano più del nostro cappotto. Fingiamo allora di non vedere, teniamo per un attimo gli occhi chiusi, smettiamo di analizzare. In fondo occhi non vede cuore non duole.  Ci troviamo davanti a una società edonistica, effimera, che colleziona solo capi firmati e non sorrisi calorosi e affetti sinceri.

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