Giochi meschini della politica

Giochi meschini della politicaSecondo il filosofo greco Aristotele l’uomo è per natura un animale politico. Per politica anticamente si intendeva l’amministrazione della polis, della città, per il bene di tutti. La politica coinvolgeva anche i cittadini che in teoria dovevano prendere parte, partecipare alla cosa pubblica. Con il passare del tempo si è assistito al progressivo degrado della politica. I cittadini sono divenuti sempre più semplici comparse, utili solo al momento delle votazioni. Il panorama politico si è arricchito di personaggi ambigui, intriganti, dediti al malaffare in modo spregiudicato. Un intrigo di interessi, di menzogne, di corruzione ha inquinato il quadro politico. La fiducia dei cittadini è venuta meno. I cittadini sono stati ingannati, oltraggiati.

Ultimamente si assiste in modo sfacciato a un altro assurdo fenomeno. Persone indagate, indegne della politica, con processi pendenti, capaci di tutto vengono fatte sparire dal giro politico volutamente. Poi ricompaiono dopo qualche anno o dopo pochi mesi in altro settore più vigorosi di prima. Così l’indagato di turno, che si è macchiato di misfatti orribili, che ha abusato della sua posizione, accusato di peculato e corruzione, ricompare candidato alle elezioni in un altro luogo. Il faccendiere ricompare come per miracolo, pronto a ricoprire la carica di dirigente in qualche azienda nota. Si riciclano volti come si riciclano i regali di Natale. Persone di uno schieramento politico le ritroviamo candidate con l’opposizione, in un gioco assurdo di facce e di manifesti. I manifesti elettorali presentano questi volti in forma splendida, messi in posa da una mano sapiente. Hanno lo sguardo leale, gli occhi brillanti. Per la loro campagna elettorale hanno scelto frasi convincenti che capeggiano sui manifesti elettorali. Frasi che colpiscono gli occhi dei passanti. Ricordiamo le frasi come un ritornello imparato all’asilo: mai più senza domani, il paese del futuro, mettiamoci il cuore, per andare avanti. Frasi contorte che suonano false. Le persone della politica alla fine sono sempre le stesse che si scambiano gli incarichi e le poltrone come sorelle gemelle che si scambiano i vestiti. L’importante è farsi notare, divenire dirigente di qualcosa, per comandare sugli altri, per avere prestigio e soldi. A un certo punto non è più solo una questione di visibilità ma di interessi economici. Certi incarichi offrono notorietà ma anche lauti compensi. Allora poi è facile vedere sui giornali di gossip alcuni politici andare in vacanza nello stesso luogo esotico.

La politica è un teatro dove a recitare sono sempre gli stessi magari travestiti da donna per interpretare ruoli femminili come accadeva nell’antico teatro greco. Per la gente comune c’è solo la percezione di un falso mutamento che torna sempre inesorabile ormai al punto di partenze. Le decisioni importanti vengono prese sulla testa della gente.

 

Ester Eroli

 

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