Gli inascoltati

Gli inascoltatiSpesso nelle amicizie siamo precisi, metodici, cortesi non trascuriamo niente, non dimentichiamo le esigenze dell’altro. Dispensiamo consigli senza essere avari di parole. Ci ricordiamo dei compleanni, facciamo regali, consoliamo, proteggiamo, difendiamo a costo di rimetterci in prima persona. Non perdiamo mai d’occhio il nostro amico, non lo guardiamo mai con sguardo severo, non lo rimproveriamo. Ci impegniamo in un rapporto anche faticoso ma gentile da ambo le parti. Ci addolciamo quando vediamo il nostro amico riconoscente, legato a noi. Poi in certe occasioni il nostro amico si rivela un estraneo, una persona reticente, con noi abbottonata. Ci capita infatti di bussare alla sua porta e di venir liquidati senza motivo, in modo sbrigativo, con faccia impassibile. Ci capita di giungere alla sua casa all’improvviso e di essere respinti con un a fiumana di scuse, alcune nemmeno tanto plausibili. Il nostro amico ci respinge con frasi sconnesse, non ci mette a parte dei suoi progetti. Ci capita di chiamare al telefono un amico per dirgli qualcosa di importante, come ad esempio la voglia di organizzare un viaggio insieme, di affidare alcuni oggetti a sua figlia, di voler disporre a suo favore di una eredità, di volergli regalare la nostra collezione di cartoline o di bambole di porcellana, o di preziosi oggetti di legno. Il nostro amico ci lascia subito, non ci fa parlare, ci respinge con poche parole appena pronunciate, dal suono indistinto. Forse era troppo impegnato e riagganciamo il telefono con un profondo sospiro. Proviamo a richiamarlo data l’urgenza di ciò che dobbiamo snocciolare ma lui si nega, ci lascia, si defila come un gatto inseguito da un cane. Si affretta a sganciarci come se noi fossimo degli importuni che vogliamo trattenerlo a tutti i costi. Nessuno ascolta le nostre parole, asciuga le nostre lacrime. In alcuni contesti l’amico, nonostante le nostre intenzioni di metterlo a parte del nostro mondo, si mostra scortese, indifferente. Ci parla con aria distratta. Si dimentica completamente dei nostri progetti anche su di lui. Se lo incontriamo per strada il nostro amico intimo manifesta la volontà di non ascoltarci, anzi di voler andare via. Non sembra attratto dal nostro mondo. In certi momenti ci appare imbronciato, taciturno, scostante. Quando noi proviamo a parlare di una questione urgente, magari pure vantaggiosa per lui, ci blocca, cambia discorso, ci lascia freddamente. Spesso gli amici si mostrano come uomini d’affari con lo sguardo pronto a fissare il vuoto intenti solo ai propri interessi. Allora comprendiamo che dobbiamo cavarcela da soli, che siamo persone inascoltate. Allora sappiamo a chi affidare la nostra collezione di oggetti in cristallo, i nostri libri antichi, non più agli amici ma ai parenti stretti che saranno pure formali ma sempre disposti ad ascoltarci qualunque cosa accada.

 

Ester Eroli

 

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