GRANDE GELO

Arnaldur Indridason è uno scrittore famoso islandese nato nella capitale nel 1961. Figlio di un giornalista e scrittore, è stato per anni giornalista indipendente e critico cinematografico. Dopo una laurea in storia. Ha iniziato a scrivere nel 1997 affrontando vari generi e poi concentrandosi nei romanzi polizieschi che gli hanno dato il successo. Ha ottenuto vari e prestigiosi premi di ogni tipo. Le sue opere ‘principali come i figli della polvere, la signora in verde, un corpo nel lago, cielo nero, un grande gelo, un delitto da dimenticare ecc sono state tradotte in molte lingue straniere. Numerose sono le sue pubblicazioni. Ha scritto anche delle serie con lo stesso personaggio protagonista come detective.
Nel romanzo principale il grande gelo vittima di un feroce assassino è un bimbo di origini tailandesi accoltellato vicino alla sua casa, un povero palazzo di periferia nella capitale islandese avvolta nel gelo freddo invernale. La polizia arranca valutando tutte le possibili piste, come quella dei pedofili, del razzismo. Serpeggia nella società un malcontento verso la presenza massiccia straniera. La gente, persino gli insegnanti della scuola del bambino provano risentimento per gli stranieri che sottraggono lavori e risorse e che mantengono le loro usanze senza integrarsi. Gli insegnanti si mostrano intollerati e la polizia è costretta ad indagare. I bimbi di origine straniera non imparano la lingua, si isolano, conservano le loro usanze e sono oggetto di attacchi di bullismo. Sono frequenti risse e aggressioni per noia. I giovani stranieri sono emarginati e non vogliono integrarsi. Il clima è quella della rassegnazione. Il commissario indaga con accanimento ricordando la morte del suo giovane fratello avvenuta nel gelo in una circostanza analoga. Anche lui ha frequentato la stessa scuola della vittima.
L’indagine è lenta e metodica, condotta con metodi moderni fra l’indifferenza della gente comune. La società islandese in apparenza libera mostra le crepe di forme strane di intolleranza e razzismo. Con stile sobrio e contenuto si descrivono le abitudini locali, le usanze, i pensieri e la vita quotidiana degli agenti di polizia sempre lontani dalla famiglia per ragioni di lavoro. Le descrizioni della natura sono dettagliate, ma è una natura ingrata che gela e tormenta con neve e bufere di ghiaccio.

 

Ester Eroli

 

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