GRISHAM

John Grisham si è laureato in legge nel 1981, ed è stato un avvocato penalista. Ha avuto anche incarichi politici. Ha scritto molti libri tra cui il socio, l’uomo della pioggia. Il suo romanzo più gustoso è Fuga dal natale. In un quartiere anonimo della provincia americana il natale è sempre una occasione grandiosa. Il protagonista però è stanco dei rituali stantii del natale. Non sopporta le attese agli aeroporti, le folle oceaniche per le strade dello shopping, il traffico, l’assenza di parcheggi, i negozi pieni, l’aumento dei prezzi, gli acquisti inutili, i supermercati affollati, la corsa al regalo, le commesse lente e scorbutiche, i cassieri nervosi, le mance che è costretto a dare, le telefonate e i biglietti di auguri ipocriti, lo spreco di soldi, i pranzi e colazioni aziendali, la gara con i vicini per le decorazioni costose, i regali  griffati,  le beneficienze, il volontariato, l’invidia dei vicini,  i programmi e le liti con la moglie, l’invasione di suoceri e parenti, di ospiti, la falsità degli amici, le incombenze, i problemi in cucina, i pettegolezzi, i preparati già da ottobre, i pupazzi di natale, i giardini illuminati, i commessi porta a porta, le ostentazioni dei vicini più ricchi, le sopraffazioni dei colleghi, le provocazioni, le spese per gli abiti, il  logoramento e lo stress, i giocattoli, l’attaccamento egoistico alle cose materiali, i calendari, i cataloghi, le offerte natalizie, la corsa ai centri estetici, le gite sulla neve, i gesti plateali di solidarietà, le abitudini,  i vicini che spiano, la fretta bramosa, la varietà dei prodotti,  gli aperitivi, l’importanza del cibo, la cordialità superficiale, i confronti con gli altri, il riciclo dei regali, le esibizioni, le bevute con gli amici, i locali affollati, le settimane bianche, la frenesia stancante, le azioni cattoliche, le critiche dei vicini, i canti e i cori sempre uguali, le mortificazioni, i risentimenti, i lavori in casa, le ordinazioni, i party, i bambini chiassosi, gli scrutamenti e le occhiate, gli affanni, il cibo scadente che viene venduto per cibo di qualità , la corsa della vigilia, gli inviti, le gomitate sui mezzi pubblici, le imprecazioni, i film natalizi zuccherosi, i vicini indifferenti e curiosi, gli spettacoli in tv, le calche nei centri commerciali , i discorsi futili, le sedute dal parrucchiere, le offerte speciali, i regali difettosi da cambiare, le frustrazioni, le accoglienze fredde, i ricevimenti formali, le conversazioni ridicole sulla linea e l’abbronzatura, l’abbigliamento rigorosamente rosso. Al protagonista e la moglie il natale sembra ridicolo.

Approfittando del fatto che la loro unica figlia per natale va in missione in Perù la coppia protagonista ne approfitta per prenotare una crociera ai Caraibi  e saltare il natale. I vicini li criticano per questa scelta e tutta la comunità. Decidono di non fare luminarie, regali e di non comprare il tacchino. Poi i loro piani vanno in fumo per il ritorno della figlia a sorpresa con il fidanzato da poco conosciuto. Sono costretti a organizzare il party di natale in poco tempo. Riescono nel loro intento grazie all’aiuto dei vicini che si scoprono solidali e  indispensabili. I protagonisti riscoprono il calore umano della comunità in cui vivono.

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