Il veterano Kirst

Kirst è stato un noto veterano della seconda guerra mondiale oltre che un valido scrittore tedesco. Era nato a Ostenda nel 1914 ed è morto nel 1989. I suoi saggi e romanzi sono quasi tutti di argomento militare  e portano titoli altisonanti come Nessuno si salva, mattino rosso, fabbrica di ufficiali, i sei camerati, i lupi, inchiodato dalla verità,  la rivolta dei soldati e poi aveva realizzato anche una serie sulla storia di un caporale dove il romanzo migliore è la rivolta del caporale.

Il suo romanzo più suggestivo e più rappresentativo della guerra e del secondo conflitto mondiale è sicuramente la notte dei generali dai cui è stato tratto il film del 1967.

La storia è ambientata a Varsavia nel 1942 anche molti hanno notato molte inesattezze storiche.

Il protagonista della vicenda è uno spietato e crudele generale Tanz protetto da Hitler. Un uomo che ha la scorta, l’autista, un uomo di potere che non esita a usare l’auto privata per i suoi comodi, che non esita ad uccidere i rivali, che pensa solo al successo, al lusso, alla carriera. Lui gestisce le promozioni, i trasferimenti, comanda imperioso mentre gli altri eseguono sottomessi. Perseguita gli oppositori del regime con ogni mezzo. Organizza feste, balli mentre la gente muore per le strade di stenti e di fame. Le feste sono lussuose, sontuose, con cibi prelibati, musica eccellente. Si circonda di donne di teatro, belle, appariscenti. Detesta la bruttezza, gli umili caporali senza livelli, senza arte ne parte. Tanz uccide più volte senza scrupolo, senza pietà, uccide una prostituta francese, tende trappole ai rivali, ai nemici. Sono descritti molti aspetti della guerra. In una clima avvelenato, fra sospetti, bombe, attentati, uomini in divisa di assalto  Tanz si muove come una ballerina rapida e esperta in una sala da ballo. Si intrattiene con uomini d’affari, con loschi individui cinici.

Alla fine della guerra su di lui pende un ordine di arresto lui sguscia come una anguilla. Dopo varie vicende è costretto al suicidio per non rispondere dei crimini di guerra.

In questo romanzo appare evidente la parabola del potere duro e spietato che è quasi sempre discendente perché chi di spada ferisce di spada perisce.

Anche ai nostri giorni accadono fenomeni simili. Mentre la gente è costretta dalla pandemia a evitare contatti umani e a portare la mascherina pezzi grossi di vario tipo hanno fatto feste e ballato. La storia si ripete monotona come un mantra.

 

Ester Eroli

 

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