Impoverire

La scuola alletta i suoi studenti con lo studio delle lingue, della informatica è come una donna che alletta un uomo prendendolo per la gola. Gli studenti per questo sono diventati più ragionevoli, più disponibili specie da quando la promozione è garantita alla maggior parte dei giovani. Dopo un anno scolastico scarso, con la sola sufficienza molti traggono un sospiro di sollievo davanti alla ennesima promozione. Verso la scuola nutrono sentimenti contrastanti ma di solito molti giovani ammettono che l’accumulo di nozioni  è inutile e ozioso, genera semmai frustrazione , esasperazione. Il disagio verso la scuola in alcuni casi ha radici personali. I giovani a scuola si sentono sicuri, sono protetti dalla famiglia, dagli insegnanti e possono accedere gratuitamente a molte attività. Il panorama nella scuola è mutato repentinamente. I professori non sono più severi, inflessibili, il paesaggio è mutato. La scuola non è più fuori dalla vita almeno in apparenza. La scuola può essere guardata con occhi benevoli.

In verità la scuola è un riflesso della vita contemporanea, e si porta dietro le stesse lacune  e contraddizioni. Sotto le pieghe della perfezione si cela lo sfacelo. Molti giovani non accedono mai alla biblioteca per prendere un libro in prestito. Si legge poco e male. Non si leggono quotidiani, riviste. La storia viene trascurata, il passato viene evitato, e i giovani si portano dietro grosse lacune, dubbi.

Lo studio delle lingue morte viene considerato superato, invece tale studio sviluppa la logica.

I giovani continuano a prediligere i divertimenti, l’abbronzatura ma non la scuola che si è visibilmente impoverita.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.