L’onda del successo

Noi tutti comuni mortali immaginiamo il successo come una pioggia d’oro che investe benefica, come un palcoscenico luminoso fatto di lustrini e paiette, come un diffuso senso di benessere. Il successo illumina, rischiara il cammino di un uomo. Eppure bisogna essere abili, sapere gestire il successo. Non sempre si riesce a stare al passo con il successo che travolge, rompe gli schemi di una vita regolare. Ci sono state persone che non hanno saputo gestirsi nella fama e sono finite male. Di solito ci si inorgoglisce troppo e si dimenticano le proprie origini normali. Ci sono stati uomini che dal basso hanno salito in progressione tutti i gradini del successo e non hanno saputo approfittane, si sono perduti. Il caso più evidente è quello del protagonista del romanzo “polvere e stelle”. David vive a Hollywood e conduce una vita banale lavorando in una libreria, pur avendo dei sogni nel cassetto. Sogna di imporsi sulla scena del mondo delle stelle. Alla fine riesce a entrare come sceneggiatore a pieno titolo nel mondo di Hollywood, quello che conta. David entra in un nuovo meccanismo fatto di ingranaggi particolari. Conosce personaggi illustri, amici influenti, donne meravigliose. Si muove fra feste, party, incontri, convegni. Riceve allettanti offerte di lavoro. Intesse una relazione con una donna del bel mondo che frequenta per lavoro, pur essendo sposato e padre. Alla fine verrà stritolato da quel meccanismo perverso. Intorno a noi vediamo molte persone di successo che non si accontentano e in virtù [i]di questo si accaniscono su strade tortuose, magari si drogano, perdono la testa. Ci sono stati attori, cantanti venuti dal nulla che invece di sposarsi con persone comuni hanno scelto persone molto in alto, di alto livello. In alcuni casi sono andati incontro a divorzi per vari motivi non ultimo quello di aver voluto fare il passo più lungo della gamba. Nel successo bisogna rimanere con i piedi per terra e ricordarsi delle proprie origini, talvolta umili. Spesso il successo è una pianta carnivora che tutto divora anche se sono in tanti ad amarla.

Ester Eroli

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