La gente adotta sempre nuovi metodi di comportamento che risentono dell’epoca amara che stiamo vivendo. Non ce ne accorgiamo ma l’egoismo ha preso il sopravvento con tutte le conseguenze del caso. Si tratta di un egoismo puro declinato in tutte le sue sfumature più oscure. Un egoismo che non apprezza il lavoro degli altri, pieno di errori, accigliato, perverso, che non trova mai tempo per gli altri, rabbioso, pieno di limiti e barriere, di tormenti. Ognuno si focalizza solo nel proprio ambito dimenticando gli altri. Ognuno attaccato al proprio ruolo. C’è una unità di intenti che sfocia verso il menefreghismo. Gli onesti si lamentano per questa situazione e cercano sempre di fare da soli, di organizzarsi da soli. Non chiedono agli altri neppure una informazione.
Capita negli ultimi tempi di frequentare un club, una biblioteca, un centro sportivo e di non essere minimamente considerati dagli addetti ai lavori. Commesse che non salutano, che non danno chiavi, informazioni che continuano a parlare con i colleghi come se i clienti sono trasparenti. Alcuni del personale quando sono insieme non considerano i clienti poi se visti da soli in altri contesti salutano e parlano specie se hanno bisogno di qualcosa, allora vanno fino in fondo, salutano, girano intorno si fanno notare. Allora salta fuori che i clienti non sono trasparenti sono stati visti ma volutamente ignorati per evitare domande e noie. I saluti affettuosi certe volte suonano falsi. Se poi alcune persone hanno delle preoccupazioni allora provano a parlare per sfogarsi ma non sono poi disposti ad ascoltare gli altri.
Nuovi metodi barbari si sono imposti all’insegna dell’egoismo puro. Bisogna ripagare le persone con la stessa moneta restituendo giustamente pan per focaccia. I nuovi metodi maleducati sono di facile comprensione e chi non sa fare guarda al vicino come recita un detto popolare.
Ester Eroli