Richiami all’ordine

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Siamo abituati a vedere giovani eccitati, smaniosi di arrivare, assillati dalle chat, dai telefonini, da social sempre più rumorosi e invadenti. Passano il tempo sui mezzi pubblici, nelle librerie non in letture rilassate ma con gli occhi puntati su schermi fissi dove affastellano dati e  parole . Di solito vanno di fretta e allora non riordinano la propria stanza, travolgono la gente alla discesa dagli autobus, non leggono i segnali stradali in modo meticoloso. Non si lasciano mai andare a parole gentili, di saluto negli ascensori. I giovani non conoscono dolci malinconiche, languide gentilezze. La loro attenzione è suscitata dai video, dallo sport, dalle discoteche.

Nei confronti di quelli più grandi, anche solo di qualche anno, hanno un atteggiamento annoiato di sufficienza,  non si scomodano ad ascoltarli. Certe volte con nonni e genitori alzano la voce per far valere le loro posizioni discutibili. I genitori anziani sono ostaggio delle loro decisioni.

Certi giovani non prestano attenzione a ciò che li circonda, e allora pestano i piedi, rispondono male direttamente , urtano i passanti, girano lo zaino in faccia alle persone senza riguardo. In fondo conta solo il loro universo, quello degli altri è ridicolo e meschino. Rifiutano senza rammarico il mondo degli adulti. Nel guscio dei loro pensieri e ricordi gli adulti sono esclusi anche quelli più seri e competenti. In certe circostanze contano solo i loro desideri, i loro vizi, le loro ossessioni insensate. Passano il tempo in svaghi viziosi e inutili.

In certi momenti non mostrano di nutrire affetto, di avere cuore, di sentire dei sentimenti eppure spesso reclamano rispetto. Ci sono giovani che reclamano per un portone non aperto al loro passaggio, per un gesto di disappunto, per un saluto negato . Non si rendono conto che la gente si è talmente abituata al loro tirare diritto che non ha molti riguardi per loro, attualmente infatti  la gente preferisce voltare le spalle e andare avanti facendo finta che non esistono.

Ci sono dei giovani che reclamano il tanto sospirato rispetto perché si sentono vittime di atteggiamenti distaccati o persecutori, anche se loro stessi non esitano a perseguitare appena si presenta l’occasione.

I giovani devono imparare che solo quando si rispetta gli altri si può pretendere un minimo di attenzione.

 

Ester Eroli

 

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