Nel 251 l’imperatore Triboniano, sull’esempio del predecessore Decio, ricominciò la persecuzione ai cristiani e tre fratelli di Lentini, Alfio di ventidue anni, Filadelfio di ventuno, Cirino di diciannove, furono arrestati e incarcerati con l’accusa di lesa maestà. Contro di loro si fecero molti processi a Roma, Messina, Taormina, furono incriminati dal giudice romano Tertullo, funzionario in Sicilia. Durante la prigionia i tre fratelli furono aiutati da una nobile romana Tecla cugina del primo vescovo di Lentini Alessandro. Tecla gravemente inferma fu miracolata per intercessione dei tre fratelli e lei per gratitudine rilevò i cadaveri e li fece seppellire insieme ad altri martiri in una grotta in campagna. Tecla fu avvertita in un sogno da san Andrea di aiutare i tre fratelli in odore di santità per altri miracoli. I tre fratelli prima del martirio definitivo furono portati in giro per la cittadina e sottoposti a insulti della folla e maltrattamenti. Dopo a Alfio fu tolta la lingua, Cirino fu martirizzato in una caldaia con olio bollente Filadelfo fu messo sulla graticola. Il martirio avvenne il dieci maggio 253, giorno di festeggiamenti a Lentini per i santi martiri protettori. I cadaveri furono presi con delle funi, poi portati in una foresta di pini e gettati poi in un pozzo. Furono recuperati da Tecla e dalla cugina Giustina e messi in una grotta dove prima fu costruito un . tempio e poi la chiesa. Molti resti dei santi sono andati perduti. In processione viene portato il cuore di Alfio perfettamente conservato, il busto di Cirino salvati dalle incursioni saracene.
L’interno paleoscristiano è a tre navate. La facciata è barocca con un sagrato di ciottolo bianchi e neri. La porta centrale è lignea. Ci sono sei colonne per lato, per ricordare i dodici apostoli. I quadri e gli affreschi ricordano storie di martiri e loro miracoli. L’organo a canne risale al XVIII secolo. La sagrestia è tutta in legno pregiato. Nell’altare maggiore vi è una statua lignea die tre fratelli. Accanto vi è la statua di Tecla nobildonna vergine romana convertita dopo una guarigione per una paralisi.
Ester Eroli