TARTASSATI

Viviamo una vita frenetica che affrontiamo più o meno con disinvoltura e garbata calma  e con un atteggiamento certe volte fatalista . Ogni giorno problemi, disservizi, disfunzioni, rapine, contrasti più o meno evidenti, crisi, discussioni, inciampi, ritardi. Molti episodi incresciosi che accadono ci demoralizzano. Testardi andiamo avanti ci difendiamo. Ci sentiamo però tartassati come un bimbo tartassato dalle prediche in famiglia. Non possiamo indossare oggetti d’oro e di valore, gli scippatori sono sempre in agguato pronti a colpirci. Non possiamo andare in giro da soli di notte nelle stazioni specie se siamo donne, sarebbe un comportamento screanzato. Le stazioni sono bivacchi di sbandati e senzatetto, di indolenti vagabondi. Dobbiamo seguire certe regole la disobbedienza ci più costare cara. Non possiamo parcheggiare in certi posti, si potrebbero avere furti la polizia stessa ci rimprovera l’imprudenza. Nei mercati dobbiamo stare attenti a come muoverci ci sono persone che rubano anche i carrelli della spesa.  Non dobbiamo ostinarci a seguire le nostre abitudini. Per strada siamo importunati da un numero considerevole di questuanti: lavavetri, zingari, volontari che chiedono soldi per  sedicenti istituti e associazioni. Alcuni ci toccano, ci seguono, ci strattonano per venderci prodotti o avere mance. Seduti al bar per un giusto riposo siamo importunati da venditori ambulanti che ci guardano severamente se non diamo soldi e non compriamo nulla. Al mare siamo costantemente bersagliati da venditori da spiaggia.

Ogni giorno siamo tartassati dalle telefonate dei vari operatori del settore energetico che con voce decisa e formale ci invitano a passare con il nuovo gestore. Ci capita pure che a nostra insaputa vengono fatti falsi contratti di fornitura con tanto di firme false. Nel mercato libero non siamo liberi di scegliere, ci troviamo con un nuovo gestore senza averlo scelto. Per tornare al vecchio gestore dobbiamo fare varie procedure di reintegro con perdite di tempo e denaro. Non ci possiamo soffermare un attimo con la nostra bella borsa davanti a una vetrina che subito ci scippano di documenti e soldi. Allora evitiamo di portare borse appariscenti e ci riduciamo a viaggiare con borse orribili di plastica. I banditi sono sempre pronti anche nei giorni di festa quando sull’autobus ci rubano la macchina fotografica con tutte le foto ancora da fare. Non possiamo indossare per capriccio nulla di vistoso e vivace, se no entriamo nell’occhio del ciclone e siamo subiti notati. Ci vestiamo in modo comune con giubbini pratici. Se amiamo l’eleganza dobbiamo metterla da parte. Scopriamo poi sul nostro telefonino nella lista delle chiamate effettuate chiamate che non abbiamo mai fatto e quando chiediamo lumi alla società ci risponde un robot che non capisce quello che diciamo. Passiamo esausti ore al telefono senza concludere nulla. La burocrazia avvelena ogni atto della nostra esistenza. E’ sottinteso che per avere un rimborso di quanto pagato erroneamente in anticipo ci vogliono mesi e la firma su molti documenti di richiesta. Ci si comporta come se non ci fossero i mezzi tecnologici. In alcuni uffici ci chiedono la pec,  e altre cose, vogliono sempre più dati  ci maltrattano con fermezza. Se perdiamo il puk della carta di identità passano mesi prima di avere la ristampa. Negli uffici preposti nessuno sa in quale sportello fare la richiesta di ristampa. E’ inutile fare notare che bastava inviare una semplice email con i dati del puk . le modalità per avere rettifiche e correzioni sono complesse e neppure gli addetti ai lavori lo sanno. I commercialisti stessi commettono errori e la loro preparazione di fronte alla giungla di provvedimenti diventa debole. Accusiamo il nostro commercialista di superficialità. E’ lui che paga il fio per ogni scorrettezza e errore. Per avere  certi documenti bisogna attendere anni. Non serve rigirare il coltello nella piaga. Il beneficio della semplificazione è un miraggio come altri. Le registrazioni sono lunghe in certi uffici. Le pratiche di successione sono complicate, costose e spesso alcuni eredi rinunciato alla eredità. Si dovrebbe mutare registro. Ogni volta accadono smarrimenti di documenti, ritardi incresciosi, sbagli vistosi. Ci arrivano bollette cumulative e siamo noi costretti a chiedere la rateizzazione che alla società non viene in mente. Il punto debole è la complicazione di prassi semplici. Nessuno intende usare la tecnologia per il verso giusto. Si parla solo con enfasi di progresso tecnologico ma alla fine i tempi di attesa per certe cose sono biblici. Nel dettaglio siamo infastiditi e tartassati. Tuttavia non possiamo cedere. Allora cambiamo commercialista, gestore telefonico, compagnia assicurativa per ritrovarci con gli stessi problemi e lo stesso esaurimento nervoso. Siamo come leoni in gabbia sotto pressione, sempre guardati con sospetto, messi in discussione, rei di aver creduto in un cambiamento.

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