TORRE IN PIETRA

Nella campagna romana troviamo un castello detto castello Falconieri che è una dimora storica che in origine era un catrum con azienda agricola e villaggio rurale sorto intorno a una dimora signorile. Il nome Torre in pietra deriva da una torre isolata presente vicino al castello. Il castello è di origini medievali come mostra il fossato, le mura di cinta ben conservate, la torre di guardia. Il palazzo vero e proprio è in stile seicentesco. Nel duecento la tenuta e il castello erano di proprietà della famiglia nobile Normanni. Dopo subentrarono gli Anguilara e i Massimo. Poi divenne proprietaria Camilla Peretti sorella del papa Sisto V. lo stemma Peretti si trova nel portone di ingresso. In questo periodo fu realizzato il piano nobile con pannelli di cuoio decorato, affreschi del pittore Ghezzi con scene di panorami e la sala Peretti a pian terreno con camino elegante adatta per nozze e convegni, la sala verde, la galleria con affreschi di scene marine. In questo periodo operò il pittore Borgognone. I Peretti poi hanno venduto la tenuta di tremila ettari con il bosco  ai Falconieri, una potente famiglia di banchieri da cui uscì il papa Benedetto XIII che fece visita al castello di famiglia come testimoniano alcuni affreschi presenti al castello celebranti la visita pubblica del papa. I falconieri operarono un restauro del castello e chiamarono l’architetto Fuga e il pittore Ghezzi La cappella dedicata a san Antonio Abate fu decorata da Ghezzi con affreschi , sorta sulle ceneri di una antica chiesa medievale. Fu ristrutturata dal Fuga che fece pure lo scalone. La chiesa è ad unica navata, a pianta ottagonale, in stile barocco. Sull’altare si trova  un quadro raffigurante una madonna con bambino del settecento. In questa cappella si dice la messa la domenica ed è usata per i matrimoni anche se nel castello si possono prenotare anche matrimoni civili. Nel 1622 si fece pure la fontana e poi il cortile lastricato e il giardino con pini e platani. Nel seicento si fece pure una cantina che venne ampliata dove operarono abili aziende vinicole per la produzione di Malvasia, Vermentino, sangiovese, Merlot, Montepulciano ecc. alcune aziende biologiche consentono ai turisti degustazioni di vini bianchi e rossi e visite guidate. Nel palazzo troviamo affreschi di pregio con scene religiose, figure allegoriche, stemmi, ritratti di cardinali e papi.

Dopo il castello divenne di proprietà dei Carpegna e dei Florio successivamente. Nell’ottocento visse un periodo di abbandono e decadenza. Nel 1926 divenne proprietario Albertini direttore dei corriere della sera che venne osteggiato dal fascismo. Fu lui che bonificò le paludi, consentì il restauro, e creò  delle aziende agricole  e zootecniche. Poi il proprietario divenne il genero il conte Carandini che risistemò il giardino, il porticato, il cortile.

Il castello è aperto al pubblico in alcuni giorni dove sono possibili visite guidate per gruppi. Il castello ospita feste, convegni, set di film, set fotografici, eventi, mostre, assemblee, concerti, serate di ballo, serate di gala, riunioni, pranzi, comunioni, cresime, battesimi, sfilate, anniversari, corsi formativi, corsi creativi, laboratori didattici, corsi di cucina, pittura, sport, attività ricreative, presentazioni, eventi formativi. Il giardino può ospitare fino a cinquecento persone. Le sale possono contenere duecento persone.

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