TUVANA

La lingua tuvana era un forma di linguaggio abbastanza raffinato parlato in Mongolia, Russia e Cina. I linguisti hanno trovato, nei principali studi condotti nel diciannovesimo secolo, molte testimonianze scritte e parlate di questa lingua che non tutti conoscono.

Secondo alcuni storici il popolo tuvano era una razza che viveva sotto il dominio assoluto dei Mongoli. Una minoranza etnica dotata di una sua straordinaria identità culturale e sociale. Non si fece sopraffare totalmente. Nella sua fase di espansione raggiunse la Siberia e la Cina. Il popolo di radici mongole subì l’influsso russo nella lingua. Secondo alcuni sociologi per un periodo sorse pure la repubblica popolare di Tuva, dotata di una certa indipendenza legislativa  e culturale.

La lingua ebbe una lunga tradizione orale e affrontò vari generi letterari e artistici. Si crearono neologismi, aforismi. Nella lingua tuvana si diffusero poemi epici, racconti, storie del macabro,. Rappresentazioni teatrali, fiabe erotiche e magiche. I narratori pubblicarono anche i loro scritti. Poi nel tempo le pubblicazioni diminuirono e i narratori furono sempre di meno.

Secondo la leggenda a creare questo idioma fu un monaco buddista che inventò la ortografia. Si composero pure lettere usando questo linguaggio che riprendeva per certi versi la ortografia latina. All’inizio prevalse la tradizione orale su quella scritta. L’alfabeto è andato perduto ma si crede che si ispirasse al cirillico.

Negli ultimi tempi molti studiosi di fama internazionale si stanno occupando di questa antica lingua, che sta suscitando un interesse planetario. Si cerca di ricreare e ricostruire l’alfabeto. I libri di sstoria hanno invece cancellato ogni traccia. Si pensa che l’alfabeto usato sia una versione modificata dell’alfabeto cirillico con l’aggiunta di tre lettere.

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