Un universo a termine

Alcuni fisici teorici dell’Accademia cinese delle scienze sostengono, in base ad alcuni calcoli pubblicati sulla rivista Science China, che la fine di tutto l’universo avverrà tra circa 16,7 miliardi di anni in seguito a quello che è stato detto il grande strappo. L’universo nella sua espansione provocherà degli strappi che lo ridurranno in brandelli. La via Lattea collasserà e il sistema solare si disintegrerà. La terra è però destinata a finire prima ossia fra cinque miliardi di anni. Aldilà delle teorie apocalittiche una cosa è certa: tutto ha un inizio e una fine. Viviamo in un universo che ha le ore contate, la cui vita è a tempo determinato come un contratto di lavoro. Allora ci chiediamo allarmati il senso di tutto questo e soprattutto cosa rimarrà, ammesso che sopravviva qualcosa. Molti sensitivi in realtà sostengono che esiste un mondo invisibile parallelo al nostro dove vivono le anime immortali e dove ci sono conservate le copie esatte di ogni cosa. A questo punto ci viene in mente la teoria di Platone delle idee, teoria che ha rappresentato il fulcro della filosofia di Platone. Per Platone le cose del mondo sono imperfette, mutabili, legate alla percezione dei sensi, copie delle idee, costruite a imitazione delle idee, che quindi sono i modelli. Le idee sono eterne, perfette, vivono oltre il cielo, e sono state conosciute dall’anima prima di incarnarsi nel corpo. L’anima immortale, soffio vitale entra in contatto, incarnandosi, con la materialità dell’esistenza. Conoscere sulla terra equivale a ricordare in modo innato quando appreso prima di entrare in un corpo vivente e rinascere. La conoscenza è la reminiscenza, il ricordo delle idee, che sono idee valori, idee matematiche ecc. il mondo delle idee è un mondo di bene assoluto. Secondo alcuni veggenti in cielo ci sarebbero tutti i modelli e quindi distruggendosi la terra e l’universo niente andrebbe perduto e si ricreerebbero le condizioni per la creazione in automatico di cieli e terre nuove, come dice la Bibbia in alcuni punti. In altre parole niente andrebbe perduto completamente. Alcuni sensitivi sembrano dare ragione a Platone. Comunque aldilà delle teorie, delle fantasie, delle filosofie una cosa sembra certa: non è possibile che tutto finisca in un inutile cumulo di macerie, perché se così fosse siamo vissuti invano, un lusso che non possiamo permetterci.

 

Ester Eroli

 

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