Zibibbo

La parola zibibbo viene dalla lingua araba e significa uva passita, uvetta. Il centro di produzione era la città antica di Talfa araba. E’ il nome di un vitigno famoso di solito a bacca bianca detto in Italia moscato di Alessandria o di Pantelleria anche se si produce pure nel mediterraneo e a Parigi. I primi a produrre questo vino dolce furono in verità  gli Egizi. Furono gli arabi a introdurre la coltivazione in varie parti della Sicilia come Trapani  e le Eolie, Erice, Mazara del vallo. Secondo alcuni studiosi furono i Fenici a introdurre il vitigno in Calabria e Sicilia e i Saraceni nei Pirenei. Il metodo di coltivazione usato nel mediterraneo è quello originario arabo, coltivazioni dette ad alberello con cui le viti sono mantenute basse in modo che possono proteggersi meglio dal vento  e dal salsedine. lo zibibbo vuole un clima dolce e temperato con piogge non scarse. In alcune sono più impervie si ricorre al terrazzamento sfruttando le pendici e creando scalini. La varietà in Campania si chiama Salamanna. L’uva di solito è a buccia grossa, di colore verde dorato, esiste la variante nera di Trapani dall’aroma moscato,  resistente ai parassiti, con maturazione a settembre. la foglia è di medie dimensioni, i grappoli lunghi, gli acini grossi. Si può ottenere un vino giallo paglierino che si accompagna a ostriche, pesce, formaggio, carne bianca,  con elevato grado alcolico,  profumato e aromatizzato oppure spumante dolce dal sapore passito che si accompagna   a dolci secchi, morbidi, creme. Il vino ha molte proprietà organolettiche e salutari. il passito si ottiene per essicazione. Gli essicatoi sono esposti al sole e inclinati. al vino si possono aggiungere frutti, frutta secca, fiori e agrumi, miele, acacia, albicocca . L’uva può essere anche solo mangiata ma ha un alto contenuto zuccherino.

Nel 2014 lo zibibbo specie di Pantelleria è stato dichiarato patrimonio dell’umanità. il vino va servito freddo fra gli 8 e 12 gradi. si possono ottenere anche vini liquorosi con aggiunta di frutta secca che si accompagnano a cassate, cannoli,  pasta frolla, crostate, panettoni, creme, formaggi dolci, dolci farciti, crostacei.  il vino può arrivare fino a 22 gradi. Negli ultimi tempi si coltiva pure in California,  Australia, sud America.

Si può conservare per anni in cantina, al fresco e in luogo asciutto, al buio in posizione eretta non coricato al riparo di luce e con un tappo specifico e  in assenza di umidità. nel frigo si può tenere per un mese circa. deve stare lontano da fonti di calore.

 

Ester Eroli

 

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