ADELINA

Adelina da cui deriva Adelaide, Adele è un nome di origine germanica e significa donna nobile, pacifica, nobile di animo e di stirpe.

Adeline de Martain era nata nell’anno mille in Normandia da una famiglia benestante. Suo fratello san Vitale era nato nel 1050 a Tierceville e dopo essere stato canonico e cappellano divenne eremita garantendosi la reputazione di santo. I suoi seguaci erano dediti alla pratica dei ritiri spirituali. Lui fondò una abazia in mezzo a una foresta selvaggia in Normandia sul terreno donato da un ricco possidente della zona convertito dopo una guarigione miracolosa operata da Vitale. La chiesa in legno fu attorniata da altre costruzioni  e edifici dove alloggiarono molti seguaci. La regola seguita era quella di san  Benedetto e poi dei circestensi.

Della infanzia e adolescenza di Adelina si sa ben poco. Fu badessa del monastero guidato dal fratello che divenne abate di sevigny nel 1115. Poi lei fondò un altro monastero detto delle dame bianche per il colore dell’abito. L’abazia era detta abazia bianca. Il monastero era in stile normanno e subi a più riprese l’influsso delle guerre religiose che affliggevano la Francia dell’epoca. I terreni del monastero erano quelli del conte Gugliemo Martain. Adelina morì nel 1125 il 20 ottobre, data in cui viene ricordata. Dopo alcuni prodigi fu proclamata beata. San Vitale morì  nel 1122 dopo aver creato molte case monastiche per giovani che si diffusero sia in Francia che in Inghilterra. Adelina fece erigere pure una chiesa elegante  distinta e separata dal monastero principale.

Nel 1248 avvenne la traslazione delle salme dei due fratelli e avvennero molti prodigi.

I monasteri poi andarono in rovina. Furono nel 500 saccheggiati dai calvinisti , dati alle fiamme come atti vandalici, i mobili venduti. L’architettura di pregio andò in rovina come i rosoni, i mosaici, le statue. Nella area fu messa una cava di pietra.

Tutto andò in decadenza e subi distruzioni e saccheggi. Durante la rivoluzione francese la zona fu confiscata.  I monasteri divennero delle rovine. La loro fine definitiva si ebbe nel diciottesimo secolo.

Gli uomini amano distruggere l’arte, la cultura di un paese, di una zona, amano sterminare apportando danni al patrimonio culturale. La cultura sopravvive dove c’è lo spirito di protezione e di rispetto. Rispettare l’arte è come rispettare la patria, le origini, se stessi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.