Il bunker di Soratte (RM)

Un luogo ricco di suggestione non lontano da Roma è il bunker del monte Soratte. Una vera e propria opera dell’ingegneria italiana realizzata in occasione della seconda guerra mondiale e usata nella guerra fredda degli anni successivi. Fu pensata da Mussolini e iniziata nel lontano 1937. Doveva essere un rifugio antiareo con tanto di gallerie scavate nella roccia della montagna. Il ricovero protetto doveva essere un prodotto della industria bellica italiana. Per realizzarlo erano intervenute varie maestranze specializzate anche fuori della provincia, e il genio della milizia di Roma. Le gallerie inizialmente dovevano essere lunghe 14 km ma se fecero solo 4. Il progetto prevedeva due vie di accesso una a nord e una a sud, ma solo quest’ultima fu finita prima della guerra, l’latra rimase incompiuta. Le gallerie furono rivestite in cemento armato e sono le più grandi in Europa.

Il  bunker subì l’occupazione nazista , e dopo l’8 settembre ospitò un comando alleato. Nel maggio del 1944 fu oggetto di un bombardamento statunitense e si possono vedere ancora i segni, visto che fu massiccio e distruttivo. Secondo una leggenda durante la guerra in questo luogo vennero trafugati dei lingotti d’oro della banca  d’Italia mai più ritrovati.

Nel dopoguerra fu usato come polveriera per l’artiglieria dall’esercito. Vi presero parte anche i granatieri di Sardegna. Poi fu usato come deposito di armi e infine abbandonato. Durante la guerra  fredda tornò in auge e vennero modifiche proficuamente delle gallerie e ampliate con moderne tecnologie  . I lavori di ammodernamento finirono nel 1972.  Doveva essere usato solo da membri governativi in caso di attacco atomico. Negli anni ottanta si fecero dei progetti.

La dismissione ufficiale si ebbe nel 2005 da parte del demanio.

Attualmente il progetto di recupero è stato avanzato dal comune laziale di sant’Oreste che intende destinare la struttura alla realizzazione di un museo storico della memoria.

 

Ester Eroli

 

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