Comunicare

Oggi ci sono sofisticati modi di comunicare. La comunicazione si è trasformata, non è più semplice. Ci siamo impadroniti della speranza che possiamo arrivare ovunque. Una delle più grandi manifestazioni di modernità è quella di stare sui social notte e giorno. E’ sorprendente vedere collegandosi di notte quanta gente comunica invece di dormire. Ci sono quelli che si considerano guide, ispiratori di mode e tendenze. Sui social troviamo di tutto seduzione, amicizia. Chi si avvicina in buona fede può trovare sorprese sconvolgenti.

Ci sono molti che si impossessano di un nuova identità con la voglia di profanare, saccheggiare  la vita degli altri al riparo del proprio profilo. Ci sono contatti che peccano di invadenza, di sintonia e che sono deleteri, che sconfinano nel male.

Molte persone depresse hanno creduto che fosse possibile guarire con i contati sui social, hanno cercato di richiamare l’attenzione ma inutilmente, hanno invocato aiuto ma senza riscontro. I social sembrano non avere memoria, sensibilità, comunione. Ogni volta la salvezza si allontana. Sui social esiste solo una vocazione al gigantismo. Tutti si vantano, mostrano le foto delle proprie vacanze da vip. La comunicazione vera è ridotta all’osso. Il sesto senso dovrebbe aiutarci a non cadere nelle trappole sapientemente studiate. Certi contatti sono negativi, ci rendono nervosi. E’ come fare un salto nell’ignoto.

I genitori dovrebbero avere il buon senso di tenere gli adolescenti lontani da certi siti tossici, che fingono di dispensare amici e divertimento ma che producono solo cocenti delusioni. Invece si continua ottusamente a tenere anche i bambini davanti ai tablet.

Ester Eroli

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