Fobia

Il tempo moderno è ambiguo, misterioso, osceno. La sete di ambiguità domina tutte le scene. Ci ritroviamo davanti a realtà distorte a concetti cambiati, ad abitudini diverse. E’ stato detto addio alla tradizione, al passato. Non serve ribellarsi, brontolare. L’uomo moderno è fatalmente solo con le sue fobie, le sue bugie. Non serve scavare, formulare domande che non hanno risposte. Le risposte oscillano tutte verso la falsità. Ci sono dei costumi, degli atteggiamenti che non si possono afferrare,  capire e che stuzzicano solo la curiosità.

Negli ultimi tempi sono sempre più i casi di persone, soprattutto donne che hanno sviluppato la fobia degli specchi. Sono donne che evitano accuratamente  gli specchi e se li hanno in casa li coprono pietosamente con veli, panni che non vengono mai sollevati neppure per togliere la polvere che si accumula. Una fobia strana, nascosta, misteriosa,  non esibita che traccia il destino di molte giovani donne. I familiari spesso rispettano questo piccolo mistero che ha alti e bassi, sperando che passi. Evitano di arrabbiarsi, di far intervenire degli specialisti, degli psicologi. Molte sono invischiate in questa malattia psicologica, persino rispettabili madri di famiglia e donne di casa. Si cerca di tollerare questa anomalia, si lascia fare. Nessuno pretende spiegazioni. Coprire gli specchi in certi casi sembra necessario, fondamentale per sopravvivere.

In verità non sfuggono le ragioni profonde del malessere così apertamente manifestato. Basta immedesimarsi, calarsi nei panni altrui.

Gli uomini sono diventati prepotenti, esigenti,  traditori, vogliono donne perfette, scolpite nel marmo di un artista e fanno domande insidiose, considerazioni  e commenti ad alta voce. Le donne si sentono nel mirino, esaminate come una mucca al  mercato agricolo, si sentono osservate e spesso poi scambiano per amore quello che è solo avventura e divertimento leggero. Nel gioco d’amore non esiste più la galanteria, il rispetto. Gli uomini non danno la mano, non si alzano per cedere il posto a una donna fragile. Le relazioni sono tutte perfettamente leggere, inconsistenti come il vento. Gli uomini si limitano a pretendere, a vantarsi delle loro conquiste sentimentali. Non si sono uomini volutamente gentili, dallo sguardo solare. Le donne scrutate si sentono intimidite, trovano insopportabile essere nel mirino.

Molte davanti allo sguardo insistente di un uomo si irrigidiscono. Non si sanno padroneggiare. Il turbamento procura un rifiuto della propria immagine giudicata inappropriata e inadatta. Il proprio corpo, persino il proprio volto non si può guardare allo specchio senza generare ansia, stilettate di dolore. Spesso anche il trucco, maschera sottile, viene giudicato inadatto.  Sostenere il proprio sguardo allo specchio è penoso, inutile, fastidioso.  Ogni tentativo viene respinto con forza.

Allora si evitano gli specchi come la peste.  Lo specchio appare come la tomba provvisoria del proprio corpo rifiutato. Eppure nessuna donna merita un esame profondo come una radiografia arida. Ci sono altri aspetti da notare, come il carattere, il potere dello sguardo.

Per combattere questa assurda fobia nata sui banchi atroci della modernità l’unica soluzione possibile è quella di affidarsi nella mani di un neurologo, di uno psicologo esperto del campo. La soluzione si può trovare dentro se stessi, imparando a infischiarsi delle convenzioni e apparenze.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.