GIACOMELLI

Mario Giacomelli era nato a Senigallia il 1 agosto del 1925 da una famiglia di umili origini contadine. La sua infanzia fu segnata da un grave lutto, suo padre morì quando lui aveva solo nove anni e per ragioni economiche fu costretto a sospendere gli studi avviati con enorme successo e a divenire garzone a tredici anni nella tipografia di un conoscente.  Ben presto fece altri lavori come operaio. Sua madre per sopravvivere faceva la lavandaia nell’ospizio per anziani di Senigallia. Nel 1950 una anziana dell’ospizio dove lavorava la madre gli diede in eredità dei soldi con cui aprì una tipografia che prese il nome di tipografia marchigiana nei portici Ercolani . Egli sentì sempre l’attaccamento alle radici e alla sua terra nelle sue opere di fotografo e pittore famoso.

Cominciò poi a fotografare il mare, parenti, amici, conoscenti, colleghi. La sua passione per la fotografia lo portò in contatto con fotografi famosi della sua epoca. Imparò la tecnica della fotografia entrando in veri gruppi di lavoro. Le sue foto artistiche parteciparono a concorsi fotografici italiani e esteri. Negli anni settanta divenne abbastanza famoso per le sue foto neorealiste e surreali molto originali. Nel 1955 a Castelfranco Veneto vinse il concorso fotografico nazionale che gli valse il giudizio positivo della critica. Il suo stile prima solo come reportage si ampliò. Pubblicò foto su riviste specializzate. Le sue raccolte di foto e collezioni hanno titoli emblematici come ospizio, dove si ispirò al lavoro della madre sulla vita in ospizio. Realizzò molte mostre nel nord Italia. Si ispirò pure al paesaggio rurale marchigiano e al mare adriatico, e alla costa di Senigallia e alle sue spiagge. Creò il gruppo Misa che si sciolse nel 1968 per divergenza di opinioni fra i suoi membri. Importante e significativa fu la sua partecipazione alla biennale di Venezia. Le sue serie fotografiche rivelano una umanità innata e l’influsso di altri fotografi d’oltralpe. Negli anni ottanta Giacomelli conobbe Burri e le sue foto si arricchiranno di colore. Collaborò pure con poeti italiani come Caproni e stranieri.

Gli anni novanta sono frenetici di lavori. Realizzò foto di nature morte. Fece mostre all’estero come Barcellona, California, Basilea, Tolosa, Monaco ecc.

Le sue foto   e quadri si ispirano alla natura e al paesaggio che lui conosce nei dettagli. Nei suoi interventi ha sempre dichiarato di essere stato investito dalla realtà naturale. Gli artisti sono sempre investiti dalle idee innate  delle loro creazioni .

Muore a Senigallia negli anni duemila, città che gli fa onore quasi ogni anno. Benevento gli ha dedicato un premio a lui intitolato.

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