I mercati del contadino: dal produttore al consumatore

Da Fermo a Trento, da Viterbo a Ercolano, da Milano a Taranto, da Monselice a Catania e un poco in tutta Italia, aprono i “mercati del contadino” per acquistare arance, mirtilli, zucchine, pomodori nostrani e non pellegrini dall’universo mondo. Abbasso la mercanzia che parla spagnolo, turco, tedesco e chissà come viene cresciuta e concimata… Evviva le bancarelle degli agricoltori e dei piccoli imprenditori agricoli, che sono un’ottima occasione per mangiare italiano, bio, genuino e schietto e, in certi casi, anche per risparmiare, affogando tutte le intermediazioni. Come noto sono proprio grossisti, dettaglianti, intermediari di vario genere a far lievitare i prezzi dei prodotti, giocando brutti scherzi a noialtri, poveri lazzari, che dobbiamo pur mangiare!
Non solo. Acquistando nei “Farmer’s markets” si aiuta anche la natura, visto che far venire, che so, le pere dal Brasile costa un molto in termini di inquinamento. Immaginate il bastimento carico di frutta che parte da in capo al mondo, da Rio de Janeiro mettiamo, per arrivare magari a Genova. Da lì, via per altre mirabolanti avventure, in camion, su e giù per lo Stivale, tra nebbia, sole e gelo. Destinazione piccola piccola: il piatto di casa vostra…. Nei mercatini degli agricoltori, inoltre, è bandito il packaging, nemico acerrimo dell’ecologia. Basta pensare alla differenziata che dobbiamo buttare tutti i santi giorni per via delle scorpacciate famigliari e non richieste di barattoli, cellophane, polistirolo, cartone. Che spreco! Invece, nei mercatini ecologici, frutta, miele, ortaggi non sono certo infilati in scatole di polistirolo o incellofanati in pacchi pronti e via! Tutta la merce – mele, pesche, ciliegie – sarà distesa allegramente, colorata e profumata, sulle bancarelle fai da te (cassette e tavolacci) e, cosa che non guasta, sarà allietata dai sorrisi dei coltivatori, gente che su quel ben di Dio ha sudato, pregato e lavorato per mesi. E l’amore, si sa, dà un gusto tutto particolare alle sue creature.
Benvenuti, dunque, nella nuova era del consumatore consapevole che, come ai vecchi tempi, mentre compra le provviste sa anche divertirsi. La degustazione e la battuta nei mercatini del contadino, sono garantite, in barba alla spesa asettica, surgelata nei supermercati, dove tutto pare ingessato, il cibo inscatolato, e dove si compra pronti ai posti e via, guardando in cagnesco chi sembra volerti rubare il posto nella fila e quasi neppure salutando la cassiera perché il tempo non c’è.
Maggiori informazioni a questo indirizzo web: http://www.mercatidelcontadino.it/

 

De Vito Benedetta

 

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