Il cambiamento nel ruolo del padre

Negli ultimi  tempi il ruolo di padre è mutato, la società moderna ha dato vita a una altra mentalità. Ci sono sempre ovviamente in ogni epoca padri premurosi, di larghe vedute, di cui ci si può fidare. Ci sono poi padri normali, prevedibili, affettuosi.

In passato molti padri, ancorati a vecchi schemi, reprimevano le ribellioni dei figli, mettevano i bastoni fra le ruote, rimproveravano e opprimevano ottenendo spesso l’effetto opposto. In particolare c’erano padri austeri che consideravano di poco valore le figlie femmine  e verso di loro esprimevano apprezzamenti poco lusinghieri con frasi eloquenti . Per loro le donne erano delle idiote dedite solo a profumi e rossetti. Per loro solo gli uomini erano razionali e concreti, adatti a ogni mestiere e ruolo nella vita. Le figlie potevano fare solo le insegnanti, le infermiere, le ostetriche, le suore. Questi padri si scontravano con le figlie ribelli che consideravano strampalate. Con queste ragazze vivaci i padri erano severissimi. Bloccavano le loro iniziative, i loro viaggi in terre lontane come se i viaggi fossero prerogativa solo del genere maschile. Una donna doveva evitare di prendere un aereo, un treno sola non accompagnata. Una donna girovaga non era accettata. Doveva essere accompagnata dal padre, dal fratello. Se si voleva spostare sola doveva lottare.  I padri con le ragazze vispe erano sempre brontoloni. La loro indipendenza era respinta, la loro autonomia rinviata. Non c’era scampo, evasione. La donna passava dalla tutela del padre a quella del marito, era solo un passaggio, e non c’era neppure una pausa intermedia. L’unico evento degno di nota per una donna era il matrimonio spesso combinato. Per uscire di casa la soluzione erano le nozze, per aggirare l’ostacolo bisognava affrettarsi vero l’altare . Proibita era la smania di viaggiare. Le donne dovevano restare a casa, al palo, bloccate, ubbidienti. Le disubbidienze venivano punite anche con l’esclusione e l’esilio.

Ora i tempi sono cambiati i padri sono aperti, democratici, disinvolti, con le figlie hanno un rapporto aperto, luminoso, non ostacolano la realizzazione delle figlie in ogni campo. Di rado si intromettono nella loro vita privata, sentimentale. Siamo però caduti nell’eccesso opposto. I padri hanno perso autorità. Usano lo stesso gergo dei figli, si vestono come loro, usano il turpiloquio senza dare almeno nel linguaggio il buon esempio. Poi si arrivati ad assistere a situazioni assurde per una mente normale, padri che portano le figlie nei locali a luci rosse, che le invitano a vestirsi in modo depravato, in certi casi padri che danno la droga ai figli piccoli. Una rivoluzione dei costumi che nessuno si aspettava.

 

Ester Eroli

 

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