Il romanzo Harem di Diane Carey

Diane Carey è nata il 2 ottobre del 1954. Vive negli Stati Uniti d nel Michigan ove è sposata con editore ed è madre di tre figli. Dopo aver insegnato inglese e letteratura inglese per molti anni si è dedicata anche a comunicazione aziendale. Animalista convita ha realizzato molti scritti sul tema degli animali ed altri di fantascienza. Il suo genere prediletto è il romanzo rosa, alcuni romanzi li ha pubblicato con lo pseudonimo altri con il nome conosciuto da nubile. Ha scritto anche appassionanti storie e racconti per bambini. Ha ottenuto nel tempo molti premi letterari  e riconoscimenti, in particolare quelli della università statale dello stato del Michigan. Ha scritto romanzi rosa storici e serie.

Il suo romanzo più famoso Harem risale al 1986 ed è stata la trama di un film con Ava Gardner e Omar Sherif.

La protagonista è una ragazza molto giovane della Gran Bretagna, Gessica. Lei è figlia unica, viziata dal padre ricco e benestante. E’ fidanzata con Charles un diplomatico destinato per lavoro a girare il mondo. Prima del matrimonio viene inviato in missione a Costantinopoli in Turchia e lei, contro le perplessità del padre, decide di seguirlo. Durante una escursione a Palmira con amici  viene rapita da un ribelle rivoluzionario di nome Tarik e venduta, per ottenere soldi per la causa rivoltosa, all’Harem del sultano governatore. Jessica tenta la fuga, tenta di adeguarsi alla nuova vita e cerca di cambiare invano il cuore del sultano. Nella reggia isolata sperimenta l’odio, la vendetta, l’avvelenamento dei sudditi, la repressione dei capi rivoltosi . Viene educata da schiave velate per assecondare il sultano e costretta a danzare per lui. Viene poi liberata da Tarik, pieno di rimorsi e stregato dalla sua grazia e bellezza, e finisce per cadere fra le sue braccia. dimenticando per sempre il suo fidanzato inglese. Viene catturata dal fascino dell’oriente di cui si innamora perdutamente. Gessica dopo tale avventura non sarà più quella di prima. Ci sono esperienze che ci cambiano radicalmente la vita.

 

Ester Eroli

 

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