Innervosire

All’apparenza ci circondano parenti gentili, allegri che sembra non ci giudicano, pacati, sereni. Poi sul più bello certe maschere cadono e sul tappeto restano gli incubi, i comportamenti sotto tono e di bassa lega. Sotto gli occhi ci scorrono le immagini di atteggiamenti scorretti, frasi ambigue e impertinenti, parole crude come il ghiaccio. il nostro inconscio ne risente, la nostra mente registra e ricorda.

In alcuni specifici contesti percepiamo distintamente la disapprovazione, il contrasto, il respingimento. In certi casi, persino durante ricevimenti e feste, sentiamo che la nostra presenza innervosisce il parente di turno, magari non ci vuole far sapere certe cose, ci vuole tenere all’oscuro, ci vuole far vedere che è importante. Sentiamo sulla pelle il suo nervosismo, il suo imbarazzo come se noi fossimo dei perfetti sconosciuti. Ci sono stati casi in cui abbiamo percepito il nervosismo per la nostra presenza magari nel visitare un nipote appena nato in ospedale e abbiamo percepito che la madre non vedeva l’ora che andavamo via per liberarsi di noi, la stessa cosa durante un funerale molti parenti non vedevano l’ora che andavamo via per paura che ci dovevano invitare a pranzo in casa loro. Ad innervosirsi e irrigidirsi fino a non rivolgere la parola sono soprattutto le parenti donne, quelle più fanatiche e lussuose che non vedono l’ora che noi leviamo le tende dal loro mondo perfetto. Noi abbiamo un pessimo influsso. Ci sono donne che ci respingono con atteggiamenti scostanti anche al cimitero quando in occasione di un funerale cerchiamo di abbracciarle addolorati. Sembra che le donne stiano sempre di una idea, sempre pronte a parlarci alle spalle sottovoce, a esprimere giudizi, a ostentare i loro indumenti dorati, a innervosirsi per la nostra assidua presenza. Allora proviamo a sparire ma si innervosiscono lo stesso, perché non partecipiamo alla festa di laurea o alle nozze dei figli di cui sono orgogliosi. Vogliono che vediamo le loro ricchezze, il loro benessere. dovremo essere nella loro vita a loro piacimento, in base a come tira il vento. Ci sono nipoti che ci vogliono nella loro casa per farci vedere i specchi dorati e i mobili antichi ma che poi successivamente ci respingono e non ci fanno salire nella loro casa e si innervosiscono se citofoniamo all’improvviso. Gli incontri devono essere organizzati, autorizzati. Non si può piombare nella casa di un parente sia pure stretto all’improvviso anche per una cosa urgente e seria. Bisogna aspettare il proprio turno o aspettarsi addirittura di non essere ricevuti per niente. Ci sono parenti che hanno sbuffato persino nei funerali si sono innervosite perché qualcuno si recava a cena da loro, magari perché veniva da fuori. Ci sono state persone che ai funerali sono stati rimandati alla stazione a piedi senza offrirsi di riaccompagnarli nonostante la pioggia battente o ai matrimoni sono stati rimandati via a notte fonda con il treno. Ci sono stati parenti che hanno cacciato altri dalla casa paterna delle vacanze ancora indivisa. Comportamenti senza pietà. Ci domandiamo allora se innervosisce un parente figuriamoci gli estranei. Certe parentele all’apparenza stupende si rivelano meschine come avvolte da un lugubre incantesimo.

I rapporti fra parenti si sono logorati e il nervosismo che abbiamo nel traffico di città lo trasferiamo nell’ambiente familiare. solo che vedere parenti nervosi fa male al cuore è come un colpo al cuore con una pistola con il silenziatore, ci si ritrova privi di vita senza nemmeno saperlo.

 

Ester Eroli

 

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