L’associazione Greenways per la riqualifica di ferrovie e binari abbandonati

L’associazione Greenways per la riqualifica di ferrovie abbandonateCi sono in Italia, come all’estero, molte tratte ferroviarie dismesse. Il paese di Bene Vagenna, di Arpino, di Fiuggi, di Sarzana, di Vignola non sono più serviti dalla strada ferrata, complice una politica che ha privilegiato la rete stradale e il traporto merci su gomma. Molte ex stazioni sono divenute rifugio dei senzatetto, depositi di materiali, i vecchi binari sono diventati vere discariche a cielo aperto. Un degrado che avvilisce lo sguardo.

L’associazione Greenways, strada verde, con sede legale a Milano, si ripromette, fra le tante iniziative, di recuperare il paesaggio deturpato. In Italia tale associazione che si occupa del settore ambientale è sorta nel 1998, sull’esempio di nazioni europee come Belgio, Spagna, Svezia e degli Usa e Canada in particolare. Il fenomeno è in espansione e vanta un numero notevole di appassionati di tutte le età, compresi manager e imprenditori di successo. L’associazione senza fini di lucro, si avvale di uno statuto, di un centro di documentazione, di finanziamenti privati. Lo scopo è quello di solidarietà sociale, di difendere la natura e la cultura di certi luoghi, di proteggere lo stesso patrimonio artistico, di dar vita a ricerche scientifiche, a convegni, mostre, seminari, di organizzare sul territorio del proprio paese un turismo salutare a contatto con la natura e il paesaggio, di rispettare l’ambiente., di promuovere iniziative per la conoscenza della natura, di dar vita a incontri volti a una specifica funzione educativa nei confronti delle nuove generazioni, di censire le aree verdi di certe zone, di radicalizzare l’appartenenza sul territorio dove si vive.

L’associazione rende noti i percorsi verdi, tracciati disponibili per un turismo in bici, a cavallo, o a piedi, o con i pattini, per chi predilige l’attività in movimento all’aria aperta, senza essere motorizzato. Si tratta di piste non ciclabili, ma di strade, sentieri, piste nel verde, spazi pubblici, che seguono l’antico tracciato della ferrovia, di un fiume, di un canale ormai in disuso, declassato, che possono essere usate dagli utenti per passeggiate e scopi ricreativi. Le piste accessibile, sicure, dotate di luoghi di ritrovo e di sosta, consentono lente passeggiate in bici, a differenza dei parchi cittadini e delle strade normali. Molte di queste piste spesso fiancheggiano autostrade e strade statali, e sono usate dai pendolari per piccoli spostamenti. Spesso fiancheggiano boschi, parchi, riserve naturali a cui l’associazione promette un incremento delle piante, zone archeologiche e centri di cultura, centri abitati ricchi di arte, santuari, scenari ideali per rilassarsi nella quiete. Esiste una rete europea delle vie verdi che tiene conto delle ferrovie dismesse, delle strade rurali, dei sentieri di montagna e di pianura per valorizzarli in favore di un turismo sano, non di massa.

 

 

Ester Eroli

 

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