Durante le feste natalizie spesso ci capita di avere un’aria felice e la mostriamo involontariamente a livello inconscio. Inconsciamente ci mostriamo un po’ spavaldi un po’ allegri. I motivi sono magari diversi abbiamo nuovi ospiti¸ andiamo in vacanza in luogo gradevole¸ ci siamo riappacificati con un vicino con cui litigavamo¸ ci siamo comprati un golf argenteo come ci piaceva o un abito da sera per passare il capodanno con amici¸ abbiamo fatto dei dolci in casa che sono venuti bene¸ abbiamo fatto assidua beneficenza¸ abbiamo realizzato una meravigliosa recita di natale¸ abbiamo avuto una promozione¸ abbiamo trovato una nuova palestra o un nuovo parco dove fare jogging. Siamo sereni il nostro lavoro va a gonfie vele¸ non siamo sul lastrico¸ la nostra fantasia in cucina si è scatenata¸ abbiamo figure amiche a disposizione¸ abbiamo il calore della famiglia. Allora ci lasciamo influenzare dal clima natalizio sorridiamo beati¸ raccontiamo con maggiore disinvoltura¸ comprendiamo meglio le ragioni dell’altro¸ regaliamo dolci tipici¸ siamo calmi e nello stesso tempo pieni di vigore. Ci sentiamo ringiovaniti meno tesi. Parliamo con voce dolce. Indossiamo magari abiti un po’ luccicanti con brillantini¸ con scollature rifinite in argento o dorate. Non ci innervosisce il maltempo¸ la pioggia¸ l’umidità siamo più disposti a sopportare gli imprevisti. Siamo meno deboli più pazienti. Andiamo inconsapevolmente a caccia di complimenti per la nostra cera per il nostro volto rilassato per la nostra camicetta lucida di seta. Nel tempo del Natale viviamo come sospesi. Amiamo soffermarci¸ fare confidenze¸ fare escursioni in compagnia. Pensiamo alle cene in famiglia¸ al caminetto acceso delle nostre case di campagna. Siamo sempre un po’ svagati ma con la voglia di entrare in sintonia con l’universo. Siamo meno polemici¸ sopportiamo meglio le avversità. Ripristiniamo un certo feeling con tutti. Ci lasciamo andare¸ cadiamo fra le braccia dell’ozio dove la mente divaga. Apprezziamo ogni cosa.
Poi a un certo punto notiamo¸ intuiamo che qualcosa non va¸ non funziona per il verso giusto. Ripensiamo a fatti e situazioni che ci mettono in allarme. Ci accorgiamo che i nostri colleghi e amici ci spiano e non gradiscono il nostro stato d’animo euforico¸ i nostri modi carini. Intravediamo subito che sono contrariati. Il nostro ruolo per loro deve essere diverso. Il nostro comportamento felice li irrita. Ci seguono con gli occhi cupi sono al nostro seguito vigili e sconsolati. Noi siamo l’alter ego della felicità e non siamo graditi ai loro occhi. Anche se loro sono felici non tollerano e gradiscono la nostra stessa felicità che spesso non è felicità ma serenità. Per noi ci dovrebbe essere una censura un divieto di essere felici. A un certo punto paghiamo cara la nostra fresca gioia. I nostri amici e parenti ci rispondono male con voce amara e atroce¸ fanno con frequenza commenti malevoli¸ cercano di avvelenare in ogni modo la nostra serenità raggiunta con tanti sacrifici. Ci maltrattano ci perseguitano con frasi pungenti. Vogliono rattristarci¸ diffondere ombre nere sulla nostra radiosa serenità. Vogliono complicarci la vita¸ creare strappi e lacerazioni. Ci ricordano il passato i fatti dolorosi del passato¸ ci procurano angustie di ogni tipo. Trasferiscono su noi le loro ansie¸ paure e insoddisfazioni. Se loro sono stanchi e oppressi vogliono che lo siamo pure noi¸ se no li abbiamo superati e siamo vincenti ma questo è un affronto che non possiamo permetterci. il dramma ai nostri giorni nel tempo attuale è che se anche loro sono felici non vogliono in definitiva che lo sia pure tu deve essere un loro privilegio di persone superiori. Noi siamo essere inferiori non degni di giorni felici. Allora conviene mostrarsi sempre uguali non far trapelare la nostra sicurezza e gioia. Bisogna mostrare lo stesso viso impassibile di tutti i giorni. Questo è l’unico modo per tenere a bada gli invidiosi. L’invidia a natale è più deleteria di ogni altra cosa e chi la prova mostra di essere solo ignorante.
Ester Eroli