TERESA BRACCO

Teresa Bracco era nata il 24 febbraio del 1924 in val Bormida nella frazione borgo di santa Giulia, in provincia di Savona nella diocesi di Aqui Terme nel comune di Dego. La famiglia numerosa, erano sette figli di cui due morti in giovane età, viveva in povertà. Era una famiglia di pastori e contadini ma molto legati ai valori religiosi. Ogni domenica c’era la messa e il rosario recitato tutti insieme. Teresa aveva frequentato la scuola fino alla quarta elementare e poi si era dedicata al lavoro dei campi, ai lavori domestici e ella pastorizia. Durante il pascolo delle greggi recitava il rosario e leggeva opuscoli coinvolgendo anche altri agricoltori dei poderi vicini. Faceva preghiere collettive di gruppo. Nel 1931 aveva ricevuto la prima comunione. Soleva pure cantare inni alla Madonna ed aveva una bella voce.

Era riservata, modesta, non vanitosa, innocente di una bellezza conturbante con le lunghe trecce scure. Aiutava gli altri nei campi e mostrava segni di pietà. La sua guida spirituale fu il parroco della zona Oliveri. Nel suo impegno quotidiano si mostrava diversa dalle altre, andava controcorrente. Non aveva amiche, non faceva tardi la notte e si confidava solo con la sorella Anna. Pregava e si confessava e faceva la comunione ogni giorno. In casa arrivava il bollettino salesiano ed altre riviste di stampo religioso. Era sempre retta, pensosa, riflessiva.

Nell’agosto del 1944 avvenne un rastrellamento nel suo comune da parte di truppe tedesche che presero in ostaggio donne, bambini, ragazze. Teresa dopo essere stata a messa fu prelevata insieme ad altri. Un ufficiale la seguì nel bosco dove era fuggita per scappare dalla violenza e irritato la strangolò, le sparò al cuore e con un calcio le fracassò il capo. Fu ritrovata cosi martoriata due giorni dopo.

Le sue spoglie riposano nel santuario della frazione di santa Giulia, e la tomba fu subito meta di pellegrinaggi e in certi casi si gridò la miracolo.

Fu proclamata beata il 24 maggio del 1998 da Giovanni Paolo II a Torino durante una sua visita pastorale alla sindone. La sua ricorrenza è il 29 agosto giorno del suo martirio.

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