TITUS

 

Tito Brandsma, il suo vero nome era Anno Sioerd, era nato il 23 febbraio 1881 in una grande fattoria nella Frisia, regione agricola dei paesi bassi. Il padre era un agricoltore benestante di nome Tito, da cui prese il suo nome dopo. Sia lui che i suoi fratelli scelsero la vita religiosa eccetto una sorella che si sposò. La figlia maggiore divenne addirittura clarissa, l’ultimo figlio entrò nell’ordine francescano. Il  giovane Anno frequentò il ginnasio presso i francescani nel Brabante, voleva farsi francescano ma per la sua salute precaria fu rifiutato. Si rivolse ai carmelitani che lo accolsero nel 1808 e divenne novizio. Prese i voti nel 1905. Seguì corsi di teologia e filosofia e nel 1901 pubblicò il suo primo libro una antologia di scritti di santa Teresa che lui stesso aveva tradotto dal francese. Divenne presbitero nella cattedrale del Brabante. Fu inviato a Roma nel collegio internazionale di sant’Alberto dove rimase tre anni fino al 1909. A Roma segui i corsi della università gregoriana e segui corsi di sociologia. E filosofia. Nel frattempo proseguì la collaborazione con alcune riviste olandesi e giornali, Si laureò in filosofia. Fece molti soggiorni in Italia a scopo curativo come quello ad albano laziale. Tornato in Olanda insegnò matematica  e filosofia in uno studentato carmelitano. Numerose sono le raccolte di pubblicazioni. Fondò il periodico Rose del Carmelo. Fu caporedattore di un giornale mostrando una spiccata propensione al giornalismo.

Nel 1923 divenne professore di filosofia e mistica nella neonata università cattolica di Nimega, il campus universitario gli ha dedicato una statua. Vi rimase fino al 1942 e ne divenne magnifico rettore. In occasione della apertura dell’anno accademico 1932-33 pronunciò un celebre discorso rimasto negli annali sul concetto di Dio. Durante quell’anno compì un viaggio a Roma e Milano. Fu nominato assistente dell’associazione dei giornalisti cattolici incarico che tenne fino alla morte. Doveva seguire una trentina di testate giornalistiche. Ottenne la tessera internazionale di giornalista. Viaggiò negli stati uniti e in Irlanda dove fece molte conferenze sulla spiritualità raccolte in un libro la bellezza del carmelo. Divenne presidente della associazione delle scuole cattoliche.

Famosi sono i suoi scontri con la ideologia nazista. Fu persino arrestato. In prigionia scrisse la vita di santa Teresa  e il diario dal titolo La mia cella. Fu condotto in un campo penale ai lavori forzati. Subì umiliazioni e maltrattamenti. Nel campo di concentramento confessava, consolava i malati. Venne poi internato in uno ospedale da campo. Qui venne ucciso con una iniezione di acido fenico fatta da una infermiera a cui regalò il rosario che poi si convertì. Il suo corpo venne cremato negli inceneritori del campo di concentramento di Dachau. Morì nel 1942 alla età di 61 anni.

La causa di beatificazione prese avvio nel 1952. Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto del martirio. Fu beatificato nel 1985. Si attribuiscono a lui vari miracoli.

Papa Francesco ha autorizzato la congregazione delle cause dei santi di promulgare il decreto super miraculus nel 2021.

La vita di Titus dimostra che si può indossare l’abito religioso e seguire ugualmente la propria vocazione che in questo caso era il giornalismo.

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