Il romanzo di esordio di Andrea de Carlo si chiama treno di panna. La sua quarta copertina è stata realizzata da Italo Calvino.
Il protagonista Giovanni di ventidue anni è un musicista dilettante che decide di emigrare a Los Angeles ospite di una coppia moderna di amici. Nel suo intimo cerca il successo a ogni costo, ammira la vita splendida dei vip. Vorrebbe far parte nel segreto del suo cuore del firmamento delle stelle del cinema e dello spettacolo. Cerca fortuna in America dove sa che tutto è possibile. All’inizio si adatta a fare il cameriere in un ristorante dove conosce una ragazza con cui va a convivere. I dissapori con lei nascono proprio pe le sue ambizioni sfrenate e la sua insoddisfazione, detesta la vita grigia, monotona, i giorni tutti uguali, l’anonimato. Ai giorni nostri molte coppie entrano in crisi per lo stesso motivo perché uno dei due pretende una vita diversa, magari più lussuosa e sfolgorante.
In una fase successiva Giovanni diventa insegnante di italiano e impartisce lezioni a una attrice americana famosa che vive a Beverly Hills che lo affascina. Le ville che lui aveva solo fotografato aprono a lui le porte. Frequenta gente nota, ville di sogno, alberghi di lusso, feste mondane. In queste feste scopre gente amante solo dell’alcol, del divertimento, dello sballo fine a se stesso. Si sente al settimo cielo perché è salito sul treno giusto ma è un treno fragile, inconsistente, di panna come i sogni e le ambizioni che avvolgono il suo cuore incerto. Nella vita spesso abbiamo preso treni di panna che non ci hanno portato lontano.
Ester Eroli