Viviamo in un mondo senza ammissioni

Viviamo in un mondo senza ammissioniAi giorni nostri le donne appaiono sempre pettinate alla perfezione, con trucco perfetto, sorridenti, con aria divertita, spensierate. Parlano sempre con una nota di soddisfazione nella voce. Non mostrano sentimenti perché per loro è noioso esibire stati d’animo. I ragazzi sono tutti disinvolti, creativi, vispi, hanno una voce squillante e calda, hanno le idee chiare su quello che vogliono. Nessuno di quelli che incontriamo per l’ufficio, per la strada, al palazzo, al paese, al bar ha una voce velata, monotona, triste. Tutti si mostrano felici, soddisfatti anche se magari conducono una vita normale. Il cammino personale si svolge su un soffice tappeto di fiori e ricchezze. Nella vita di molti ogni cosa trasuda ricchezza. Agli occhi degli altri si vuole apparire benestanti perché non si riesce a staccare il pensiero dal successo e dai soldi. Gli altri ci considerano solo se siamo belli e ricchi. Ci si rifà il look per essere sempre uguali a se stessi, per non alterare quella fisionomia che il tempo renderebbe irriconoscibile. Le mogli si fanno vedere soddisfatte del matrimonio contratto anche se conoscono le insensibilità del marito.

Quasi con durezza ci si impone sulla scena del mondo occultando pianto e rancori. Ogni suocera davanti alla gente vanta la propria nuora pur sapendo del disaccordo coniugale che regna nella casa del figlio. Naturalmente gli interlocutori più acuti comprendono che dietro tante vanterie c’è sotto qualcosa indubbiamente che non va per il verso giusto. Molti penosamente mentono per necessità, altri per abitudine. Chi ha buona memoria ha il compito facilitato. Le cose tristi vengono omesse, ci si pensa solo quando accadono e poi vengono accantonate. Le tragedie familiari vengono occultate. La preoccupazione principale della gente sembra essere divenuta quella di divertirsi a tutti i costi e combattere gli altri a colpi di vanterie. Ci si scaglia contro la povertà, la malattia, la morte che vengono rimosse, allontanate, soffocate. Nessuno riesce ad allontanarsi dalle proprie illusioni. La malattia, la bruttezza sono solo causa di vergogna. Non importa nulla degli altri, basta che gli altri conoscano i nostri successi. I pensieri sono quasi tutti arroganti, faziosi. L’istinto è sempre quello di apparire al meglio anche di fronte all’evidenza, di fronte alle mani predatrici della morte che tutto livella.

Nessuno è capace di usare parole sincere, veritiere. Si dice di avere ville al mare, case in campagna, lavori importanti. Nessuno, nemmeno il più umile, è disposto ad ammettere candidamente la propria sconfitta, a raccontare la propria battaglia perduta, senza traccia di orgoglio. Siamo diventati tutti maschere, come tante modelle che sfilano su una passerella in attesa del proprio turno di gloria. Nessuno capisce che anche fare la modella non può durare tutta una vita.

 

Ester Eroli

 

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