Quasi con durezza ci si impone sulla scena del mondo occultando pianto e rancori. Ogni suocera davanti alla gente vanta la propria nuora pur sapendo del disaccordo coniugale che regna nella casa del figlio. Naturalmente gli interlocutori più acuti comprendono che dietro tante vanterie c’è sotto qualcosa indubbiamente che non va per il verso giusto. Molti penosamente mentono per necessità, altri per abitudine. Chi ha buona memoria ha il compito facilitato. Le cose tristi vengono omesse, ci si pensa solo quando accadono e poi vengono accantonate. Le tragedie familiari vengono occultate. La preoccupazione principale della gente sembra essere divenuta quella di divertirsi a tutti i costi e combattere gli altri a colpi di vanterie. Ci si scaglia contro la povertà, la malattia, la morte che vengono rimosse, allontanate, soffocate. Nessuno riesce ad allontanarsi dalle proprie illusioni. La malattia, la bruttezza sono solo causa di vergogna. Non importa nulla degli altri, basta che gli altri conoscano i nostri successi. I pensieri sono quasi tutti arroganti, faziosi. L’istinto è sempre quello di apparire al meglio anche di fronte all’evidenza, di fronte alle mani predatrici della morte che tutto livella.
Nessuno è capace di usare parole sincere, veritiere. Si dice di avere ville al mare, case in campagna, lavori importanti. Nessuno, nemmeno il più umile, è disposto ad ammettere candidamente la propria sconfitta, a raccontare la propria battaglia perduta, senza traccia di orgoglio. Siamo diventati tutti maschere, come tante modelle che sfilano su una passerella in attesa del proprio turno di gloria. Nessuno capisce che anche fare la modella non può durare tutta una vita.
Ester Eroli